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Tariffa unica per le luci votive

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Equità La chiede l'Autorità per il controllo e la qualità dei servizi pubblici

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Lachiede l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Campidoglio. Se, infatti, in dieci dei camposanti cittadini e sub-urbani un anno di illuminazione per tombe e loculi costa 24 euro, nell'undicesimo, quello del Laurentino, il prezzo è di appena 15. «Il costo del servizio di illuminazione votiva cimiteriale a Roma non è uguale per tutti sottolinea il presidente dell'Agenzia Paolo Leon, spiegando che «se il servizio viene attivato per una sepoltura nel cimitero Laurentino, la cui gestione è in capo ad Ama, il richiedente paga una somma differente rispetto a tutti gli altri cimiteri romani, il cui servizio è invece effettuato da Acea Distribuzione». Secondo l'agenzia «il problema è che le tariffe sono state determinate autonomamente dai soggetti gestori, senza alcun passaggio formale in Consiglio o almeno in Giunta». Per l'autorità, quindi, «l'Assemblea Capitolina dovrebbe stabilire le tariffe massime applicabili per l'illuminazione votiva nei cimiteri tenendo conto dell'eventuale diverso regime di proprietà dei beni strumentali all'erogazione del servizio e la titolarità delle manutenzioni straordinarie e investimenti». Non solo. «Dovrebbe emanare le sue linee di indirizzo per la formulazione di un apposito contratto da far sottoscrivere al richiedente in fase di attivazione del servizio e per la Carta di qualità dei Servizi, con la partecipazione delle associazioni degli utenti e consumatori, contenente gli obblighi generali e specifici assunti dal gestore». Tra l'altro bisognerebbe «mettere ordine» nel rapporto di concessione con l'Acea, che risale ormai al 1943. Manca, infatti, una disciplina che regoli da un lato il rapporto con l'utenza e, dall'altro, gli oneri del concessionario nei confronti dell'Amministrazione. Un far west, insomma. Ora la parola passa al sindaco. Il livellamento, però, rischia di essere verso l'alto, adeguando i prezzi del Laurentino, inaugurato nel 2003, a quelli degli altri cimiteri. E a rimetterci, come al solito, sarebbero i cittadini. M. G.

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