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Giuseppe Grifeo Un giornata di scuola come le altre, i bambini sono in classe, le aule sono piene, dominate dalle voci degli insegnanti e dei piccoli.

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Ivigili del fuoco hanno ordinato di chiudere l'edificio perché privo di certificato prevenzione incendi e anche perché sussistono altre irregolarità. Nel documento di sopralluogo dello scorso 8 ottobre, redatto dai funzionari dell'ufficio prevenzione «Polo Monte Mario» del comando provinciale dei vigili del fuoco, si legge chiaro che «si sono rilevate carenze in merito al rispetto delle norme di prevenzione incendi, si è proceduto ad avviare il procedimento sanzionatorio ai sensi del D.L.vo 758/94, redigendo il relativo verbale di accertamento violazioni e prescrizioni trasmesso in procura». La dirigente, la professoressa Renata Farina, è fuori di sé: «Abbiamo provveduto a spostare i bambini negli altri edifici dell'istituto comprensivo, a cominciare dalla Ranaldi qui accanto, ma lì la situazione non è diversa come in quasi tutte le scuole di Roma. Cosa potrebbe accadere se i vigili del fuoco passassero anche lì e non trovando il certificato prevenzione incendi, facessero chiudere anche quelle scuole. Dovremmo mandare i bambini a casa? Non possiamo annullare le lezioni». Il clima è teso. Attorno alla dirigente alcuni tecnici del XVIII Municipio che sembra non possano aggiungere nulla o rispondere alle semplici e lecite domande della professoressa Farina: «Come devo comportarmi? Che copertura legale posso avere io e possono avere tutti i miei colleghi? Possiamo far continuare le lezioni senza incorrere in sanzioni o guai per un controllo dei vigili del fuoco?». Frustrazione ancora più ingigantita dal fatto che la dirigenza dell'istituto ha più volte richiesto l'adeguamento alla norma: solo considerando le ultime lettere, la prima è datata 3 marzo 2009, inviata la XII dipartimento del comune di Roma, al II Uo Impianti di sollevamento, al V Uo impianti riscaldamento, VII Uo II Servizio collaudo impianti elettrici-idrici-protezione antincendio, IX dipartimento, I Uo agibilità. Come nei tanti anni precedenti, nulla si è mosso anche perché si è sempre confidato nello slittamento dei termini ultimi per l'adeguamento e la dotazione del Cpi (certificato prevenzione incendi). Da quattro mesi il termine è scaduto e non c'è proroga. La vicenda non è stata una sorpresa, già il 3 maggio 2010 era stato redatto un verbale di controllo che metteva in luce alcune criticità nell'edificio scolastico: «L'impianto idranti non garantisce le prestazioni di pressione e portata prescritte dalla norma (pressione con un solo idrante 1,5 bar); l'impianto di illuminazione di emergenza non garantisce il grado di illuminazione minimo previsto dalla norma (5 lux a un metro da terra); alcune ale dell'istituto non hanno lampade d'emergenza funzionanti», firmato dagli ufficiali di polizia giudiziaria presso il Comando dei vigili del fuoco che fecero la rilevazione. Alcuni giorni dopo l'illuminazione d'emergenza era stata messa a posto. Tempi più lunghi invece per l'adeguamento dell'impianto antincendio per innalzare la pressione dell'acqua: dovranno passare ancora una quindicina di giorni.

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