Giudici contro minicar

Le minicar finiscono nel mirino della procura di Roma. Aperta un'inchiesta per accertare la dotazione dei sistemi di sicurezza delle piccole auto, guidate anche da minorenni (bastano 14 anni) muniti di «patentino». Le verifiche si concentreranno soprattutto sui criteri di omologazione e il rispetto di tali criteri da parte delle case di produzione. Anche per questo gli inquirenti si rivolgeranno al ministero dei Trasporti. L'indagine, affidata ai pubblici ministeri Laura Condemi e Lina Cusano, è per il momento senza ipotesi di reato e in procura si esclude si possa arrivare al blocco delle miniauto. A determinare l'apertura di un fascicolo sono stati gli esiti delle consulenze tecniche su due mezzi, dove è stata rilevata la totale assenza di sistemi di sicurezza. I pm, infatti, sono già titolari degli accertamenti su due incidenti mortali che hanno coinvolto due giovanissimi lo scorso aprile: la tragedia dell'Olgiada e quella sulla Tangenziale che avevano scatenato il dibattito sull'utilizzo e la sicurezza delle minicar. È stata in particolare la perizia effettuata dal professor Alessandro Michelon, in merito all'incidente sulla Tangenziale lo scorso 12 aprile nel quale morì una ragazza, ad attestare la scarsa sicurezza dei piccoli bolidi. Sotto accusa l'instabilità delle macchinette sul bagnato. Nell'accertamento si stabilisce in 32 chilometri orari il limite di velocità oltre il quale l'auto diventa pericolosa in caso di strada bagnata. La ragazza dell'Olgiata sbandò, schiantandosi su un pullman, proprio sull'asfalto viscido per la pioggia a una velocità che era almeno di 40 chilometri orari. Sotto accusa anche i materiali con cui vengono costruite le piccole vetture. Sarebbero, secondo le perizie, troppo fragili per rispettare le norme di omologazione. E intanto il fenomeno minicar resta in crescita. Nel 2009 le vendite hanno totalizzato le 8.024 unità, con un boom di consegne a Roma: +17 per cento in un anno.