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Un romano su tre over 65 Così la Capitale nel 2020

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Più che una fotografia sulle politiche sociali della Capitale, quella scattata sembra una panoramica da qui al 2020. Un paletto fondamentale (e senza precedenti) quello messo dall'assessore capitolino Sveva Belviso: raccogliere i dati sul presente e proiettarli nel futuro per mettere a punto strategie di intervento non più di «urgenza» ma di concreta assistenza, sintetizzate nel Nuovo Piano Regolatore Sociale. Si parte dai costi. «Il plafond complessivo di risorse destinate alla spesa sociale è aumentato del 50% tra il 2004 e il 2010 - ha sostenuto Alemanno - per rispettare questa tendenza nel 2015 dovremmo spendere 140 milioni in più rispetto ai 331 milioni stanziati per il 2010, di cui il 31% trasferiti da altre istituzioni e il 69% da fondi propri». Attualmente la distribuzione della spesa sociale prevede il 25% agli anziani, il 22% ai minori, il 20% alla disabilità, il 10% ai disagi sociali, il 9% a immigrazioni e rom e il 14% ad altro. Ai municipi viene destinato il 46,5% delle risorse complessive pari a 154 milioni e con una media di 55 euro per abitante. Fondi che dovranno essere redistribuiti in base alla crescita e alla trasformazione demografica della Capitale. Secondo l'analisi del Cnr si calcola che nel 2020 il 30% della popolazione romana sarà composta da over 65, vale a dire un romano su tre. «Conferma evidente - ha commentato il presidente della commissione Politiche sociali, Giordano Tredicine che ha già fatto approvare in aula le linee guida del nuovo Piano Regolatore Sociale - che gli anziani rappresentano sempre più una risorsa per questa città». Ancora, più di un terzo delle famiglie romane è composto da persone sole, vale a dire 565.939 famiglie mononucleari su un totale di 1.323.208. Il 37% di queste persone sono anziani, il 12% di coppie senza figli; quelle con monogenitore il 14%, mentre le famiglie con più di 5 figli sono appena il 3,72%. Dati preziosi che possono indicare nuove strategie anche su tariffe e tributi locali. Il problema infatti restano i fondi. «L'ipotesi a cui si sta lavorando è quella di creare un unico fondo per il sociale - annuncia Alemanno - per rendere così più flessibili la distribuzione tra i vari comparti di spesa, la sintetizzazione della stessa e una sua gestione efficiente». Il piano regolatore sociale sarà oggetto di incontri e confronti a tutti i livelli. «Le sfide del nuovo piano sociale sono molte. Abbiamo da affrontare una riforma dell'assistenza domiciliare, per le persone anziane, con disabilità, per i minori - ha commentato l'assessore Belviso - Questo non è un pacchetto definito, ma abbiamo aperto il dibattito col territorio e dato l'avvio alla costruzione di un nuovo volto dei servizi e della programmazione degli stessi, che si concluderà fra quattro o cinque mesi. Nel settore della disabilità, ad esempio, va riformato il trasporto, che è arcaico, e offre servizi a 1500 persone scelte perché prime a fare domanda. C'è stato un lavoro per capire cosa continuare, e magari migliorare, cosa progettare, sulla base di quello che c'era, e cosa trasformare globalmente».

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