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Accampamento alle spalle del circolo tennis club Parioli e sopra la pista ciclabile

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Perdue di loro, tre giorni fa il magistrato aveva rifiutato il provvedimento, richiesto dai vigili urbani. Ieri mattina la comandante del Nae del II Gruppo, Rosaria Sica, insieme con gli agenti Massimiliano Ciolli e Sebastiano Giuliano, è tornata nelle grotte di tufo di Villa Ada, dove un gruppo di romeni si sono accampati con tende e bombole del gas. Si tratta di un luogo quasi inaccessibile, che si raggiunge inerpicandosi in un sentiero a strapiombo largo appena 40 centimetri, sopra la pista ciclabile, alle spalle del circolo club tennis Parioli. E stavolta hanno arrestato quattro immigrati, per furto di energia elettrica, rubata con un cavo elettrico lungo centinaia di metri ad un tabellone stradale della Tangenziale est. I romeni avevano trasformato due grotte di tufo in una specie di appartamento, con tanto di cucina, bombole del gas, letti, elettrodomestici e mobilio e gabinetto esterno, che ha insozzato la vegetazione circostante. Ma la vera sorpresa per gli agenti è stata constatare che l'alloggio era fornito oltre che da antenna tv, anche da corrente elettrica. I ladri d'energia sono stati fermati e accompagnati presso gli uffici di viale Parioli. L'Acea rinveniva un cavo elettrico di oltre 100 metri, collegato al tabellone della tangenziale Est indicante segnalazioni stradali. L'accampamento non è molto distante distante dalla tendopoli scoperta dal consigliere de La Destra del II Municipio Massimo Inches, fotografata e pubblicata su Il Tempo. «Chiederò la bonifica del luogo e un encomio al Comune - ha detto Inches - per i tre vigili urbani che hanno percorso il pericoloso sentiero a proprio rischio nell'adempimento del dovere». G. M. Col.

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