L'assassino di Maricica chiede scusa ai romeni
Sottoil titolo «Il messaggio dell'assassino di Maricica Hahaianu ai romeni: mi dispiace tantissimo», il quotidiano «Evenimentul zilei» ha pubblicato ieri una lettera di scuse e cordoglio di Alessio Burtone, l'aggressore dell'infermiera morta in seguito alla rovinosa caduta provocata da un pugno al volto sferratole dal giovane in seguito a un diverbio. La donna, ricordiamo, sbattè violentemente la testa sul pavimento della stazione Anagnina. Il messaggio di Burtone è stato trasmesso tramite il legale Fabrizio Gallo, che scrive: «Prima di tutto, si scusa con i familiari della signora Maricica e con l'intero popolo romeno», e ancora, «credo che Alessio non abbia litigato con lei e non l'abbia colpita perché era romena, ma perché è scattata una banale lite che avrebbe potuto succedere tra altre due persone qualsiasi». La volontà di Burtone è chiara: non far passarre l'aggressione per un atto di razzismo. Presegue infatti la lettera: «Alessio non si pone il problema della nazionalità: ora i romeni sono benvenuti in Europa e fanno parte, accanto a noi, dell'Europa. Alessio e i genitori «pensano sempre al bambino della donna, che si chiama pure Alessio». Ieri sera, intanto, un centinaio di romeni all'Anagnina hanno ricordato in veglia Maricica. Nei prossimi giorni un albero d'ulivo sarà piantumato proprio nella stazione. Oggi, inoltre, la salma di Maricica partirà dall'aeroporto di Roma Fiumicino per tornare a Ramnicu Sarat, in Romania. I parenti dell'infermiera, ha riferito Alessandro Di Giovanni, legale della famiglia, sono già in Romania per preparare candele e lenzuola bianche per il funerale, che come prevedono gli usi tradizionali del paese di origine della donna, avrà una durata di tre giorni. «I parenti di Maricica - ha aggiunto Di Giovanni - pregano tutti i giorni per il tassista aggredito a Milano che si trova nelle stesse condizioni critiche in cui si è trovata l'infermiera prima di morire». Ed è lo stesso Di Giovanni ad escludere categoricamente «componenti razziste nelle motivazioni alla base del gesto del giovane», bollandolo come «semplice violenza urbana». Una violenza gratuita, però, che ha portato, in Romania, «il sentimento popolare a sollevare la questione del razzismo». Quella stessa violenza urbana che si è riaccesa ieri pomeriggio nel quartiere Laurentino, dopo l'ennesima lite tra condomini. Il tribunale del Riesame di Roma ha fissato intanto al 27 ottobre la discussione dell'istanza di revoca o modifica dell'ordinanza custodia cautelare in carcere del 22enne. Nei giorni scorsi il legale di Alessio Burtone, Fabrizio Gallo, ha presentato una nuova richiesta di revoca degli arresti in carcere e la modifica del capo di imputazione. Red. Cro.