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Primo patto del Campidoglio con gli artisti metropolitani per una città più pulita

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.Poco meno di 80 pareti in tutta la città, scelte insieme ai romani, per dare spazio alla fantasia degli artisti metropolitani e coniugarla al decoro di Roma. Si comincerà con un muro a municipio, con «hall for fame», la sala della gloria per allestire personali e diventare famosi. Invece di dargli solo la caccia con le multe, il Campidoglio concederà pareti dedicate ai grafitari. E dimenticheremo i 90 chilometri di obbrobrio, che l'Ama cancellerà, si spera, per sempre. È questo che si prefigge il primo patto per l'arte, l'«Urban Act», siglato dal sindaco Gianni Alemanno con Andrea Messori dell'associazione «Walls». C'era anche il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, alla vigilia di «Urban Contest» al Circo Massimo (promosso dall'associazione 21 grammi), la «personale» di artisti con le bombolette spray da oggi a domenica. «Con questo patto - ha spiegato Alemanno - creiamo un tavolino a quattro gambe: la prima è il dialogo con chi ha un intento artistico e non l'intenzione di produrre degrado. La seconda è la reazione repressiva, in collaborazione con polizia e carabinieri, che riguarderà chi scrive al di fuori degli spazi consentiti; la terza è la nuova organizzazione dell'Ama e la quarta l'avvio del volontariato cittadino a tutela del decoro urbano». E sul sito www.urbancontest.it è partito il toto-muro: da viale Tiziano in II Municipio, via Renato Fucini nel IV, Scalo San Lorenzo e Circonvallazione Tiburtina, le rampe da via Tiburtina alla Stazione e alcuni muri della tangenziale est tra Circonvallazione Tiburtina e la A24. Ma «la battaglia del decoro si vince solo insieme ai cittadini», ha sottolineato Francesco Maria Orsi, delegato del sindaco «ogni anno vengono buttati a terra 1 miliardo e 400 milioni di mozziconi di sigarette».

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