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Percorsi a singhiozzo e inutili

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.Come la ciclabile (siamo nel quartiere Prati) che collega piazzale Maresciallo Giardino a piazza Cavour. Passa per viale Angelico, viale Giulio Cesare, costeggia le caserme di viale delle Milizie fino a Lepanto metro A e poi s'immette su Via Marcantonio Colonna, s'interrompe a piazza Cola di Rienzo e prosegue su via Cicerone. Dove termina all'altezza del cinema Adriano. A scatenare le ire di cicloamatori, automobilisti, tassisti, conducenti Atac ecc. proprio quest'ultimo tratto. Malumore numero 1: la ciclabile, tra la carreggiata e il marciapiede, ha tagliato numerosi parcheggi. E dunque la seconda fila regna perenne dall'altra parte. Succede così che quando si fronteggiano due jumbobus «30» ma anche altri bus normali e uno dei due deve scavalcare la seconda fila invadendo la carreggiata dell'altro, la strada s'intasa. E si crea il caos. Malumore numero due: la ciclabile è piena di incroci e attraversamenti. E sono tanti gli automobilisti che non rispettano le precedenze, i ciclisti devono stare molto attenti a non essere travolti. Malumore numero 3: all'altezza dell'hotel Cicerone che s'affaccia sulla ciclabile spesso e volentieri parcheggiano taxi, auto ncc, furgoni perfino Tir. E dall'altra parte i pullman turistici. Altre critiche pure per il tratto su Marcantonio Colonna dove gravitano anche due fermate autobus. In certi giorni la passeggiata in bicicletta assomiglia a una corsa ad ostacoli. A singhiozzo e invasa da auto parcheggiate anche la Ciclovia della Musica, quella che passa all'Auditorium e che viene pure considerata pericolosa per gli attraversamenti. E a proposito di musica come non ricordare i lavori sul Lungotevere per il Ponte della Musica che hanno cancellato un pezzo di ciclabile costringendo pedoni e ciclisti ad un attraversamento da brivido in mezzo al traffico? Quello di cui si lamentano di più i cicloamatori, è proprio la vicinanza di molti percorsi ciclabili (da nord a sud, est e ovest) a vie di scorrimento veloce (se non proprio autostrade). Sono piste pericolose e inutili perché pochi temerari s'azzardano a passarci (nella lista «nera» le ciclabili di Via Togliatti e via della Pisana). E il futuro delle due ruote? Secondo il piano annunciato dal sindaco Alemanno con gli assessori all'Ambiente Fabio De Lillo e alla Mobilità Sergio Marchi si divide in due fasi: la prima dal 2011 al 2013, la seconda dallo stesso anno fino al 2020. Un investimento complessivo di 43 milioni di euro con l'obiettivo - entro dieci anni - di arrivare a 986 chilometri di piste ciclabili tra reti locali e itinerari idrografici di Tevere e Aniene. Nella prima fase, il piano prevede l'estensione doppia dei chilometri protetti nei corridoi (da 100 a 200) e l'incremento del bike sharing oltre a quello dei parcheggi per bici. Si pensa alla creazione di un Grac, un Grande raccordo anulare della ciclabilità, che colleghi in tutta la città le piste già esistenti. Saranno ciclabili l'Appia, tra il X e l'XI Municipio nella parte sud-est della città e nel XX sarà realizzata quella del ponte di Castel Giubileo.

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