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Tralicci come alberi Dove osano i rapaci

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Lapiù nota è la "casetta" dei falchi pellegrino Aria e Vento sul tetto di Economia alla Sapienza. Da anni sono graditi inquilini nel nido allestito dal gestore della rete elettrica nazionale e monitorato h24 da una webcam con l'associazione Ornis Italica. Biodiversità da «Grande fratello» che apre allo sguardo la vita riproduttiva dei rapaci, nei nidi allestiti da Terna sui tralicci dell'alta tensione, e avvicina al rispetto e alla protezione ambientale. Nel Lazio sono stimate circa 50 coppie di ghiandaie marine, di cui il 30% (15 coppie) presenti sui nidi Terna che corrisponde a un 3% del totale nazionale delle coppie. Oltre alla ghiandaia marina, nelle casette hanno trovato alloggio assioli e passeri. Sono stati così inanellati circa 20 assioli, tra cui tre adulti, e una decina di ghiandaie marine. Il dato più significativo, che dà conto del reale effetto positivo dell'iniziativa, riguarda il comune di Roma, dove la stima della popolazione residente di gheppi prima dell'installazione delle casette passa da circa 60 coppie alle attuali 300 coppie. «Da cinque anni - ha ricordato l'ad di Terna, Flavio Cattaneo - siamo impegnati sul fronte ambientale e della tutela della biodiversità in maniera concreta. Gli accordi con Wwf Italia, Lipu e Ornis Italica confermano le politiche di sostenibilità da noi messe in atto». Un occhio di riguardo a gheppi, falchi, assioli, ghiandaie marine e passeri: rari e protetti pennuti che a Roma, nel Lazio e in altre regioni hanno trovato un asilo protetto. Complessivamente dall'inizio del progetto «Nidi sui tralicci» sono stati inanellati oltre 3500 gheppi, 60 allocchi, 25 ghiandaie marine, 24 assioli e passeri. Solo sui tralicci di Lazio, (Roma e Viterbo) il gestore della rete elettrica ha collocato 350 nidi artificiali. A questo si aggiunge il progetto Birdcam (www.birdcam.it) che grazie alle webcam offre l'opportunità di monitorare e curiosare da vicino le abitudini degli uccelli che hanno scelto questi nidi come dimora. Un vero e proprio osservatorio sulla biodiversità. «I tralicci sono surrogati di alberi in zone dove mancano e funzionano per nidificare. Presto allestiremo casette anche per il falchi cuculo - dice Giacomo Dell'Omo, presidente di Ornis Italica - in futuro speriamo pure per i pipistrelli. L'esperienza conferma che i nidi vengono tutti occupati. Tutelano dai predatori e offrono ogni comfort: hanno un lettino in torba, sono ventilati e drenano in caso di pioggia lasciando l'interno asciutto». Alloggi a cinque stelle chiavi in mano quelli di Terna. Ma Acea sembra ofre un buen ritiro per i rapaci. Da poco una casetta su un serbatoio a Salone è il nido dei falchi «Appio» e «Vergine» in onore degli acquedeotti romani. Per il momento però i più organizzati sono quelli del gestore della rete eletrica. A confermarlo gli accessi al sito (www.terna.it) cresciuti del 30% in occasione di nuove schiuse e involi dei pennuti. La webcam che riprende Aria e Vento sul tetto della Sapienza è stata inserita da Earthcam, un sito che raccoglie le webcam live nei luoghi più suggestivi del mondo, nella top ten delle telecamere più gettonate del pianeta. E per tutti i fan dei falchi l'appuntamento è per la prossima primavera-estate con le nuove deposizioni di uova, le nascite e la scelta dei nomi. Tutto rigorosamente online. Insomma qualche volta anche la tecnologia può compiere un colpo d'ala meglio ancora se nell'anno della biodiversità.

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