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La Regione cancella 69 opere per Roma

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Dopoaver svelato la «censura» sulla rassegna stampa della Regione, ieri ha tirato un sasso grosso come un macigno, annunciando il definanziamento di 490 interventi previsti in 231 comuni laziali per un totale di oltre 70 milioni di euro ad opera della giunta Polverini. E, da politico di vecchio corso qual è, ha puntato subito il dito nella piaga: «Polverini taglia i fondi ad Alemanno. Il provvedimento varato dalla giunta ha cancellato solo a Roma 17 milioni di investimenti destinati a 69 opere pubbliche. Dopo il taglio agli ospedali e ai posti letto arriva quello sulle opere pubbliche». Stavolta, però la maggioranza risponde in blocco. Dal capogruppo regionale Pdl, Franco Fiorito: «Montino la smetta di seminare zizzania, la campagna elettorale è finita»; agli assessori ai Lavori pubblici, Luca Malcotti e al Bilancio, Stefano Cetica. «Abbiamo deciso di definanziare gli investimenti a pioggia che frammentavano in centinaia di micro interventi, spesso incoerenti, ben 70 milioni di euro» ha detto Malcotti. Diretto Cetica: «Il consigliere Montino ha una curiosa concezione delle opere pubbliche visto che, dopo aver lasciato la regione piena di debiti e con le casse completamente vuote, lamenta il mancato finanziamento di un centro di arrampicata libera, di una fermata del Cotral, di un fornetto crematorio in un paese della Sabina al modico prezzo di 150.000 euro e l'acquisto di una cucina autoportante per 50.000 euro». Una bolla di sapone? Forse. Il Campidoglio però tace. Sus. Nov.

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