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I romani maledicono i tre cortei

Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro

Prova del nove Il servizio d'ordine regge bene alla maxi prova. Plauso del Prefetto

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I romani che non sono stati "stritolati" dal traffico causato dai tre cortei dei metalmeccanici della Fiom sono stati i pochi fortunati che sono riusciti a entrare nell'occhio del ciclone. E si ritrovati al centro di un paradiso, un'immensa isola pedolanale, dalla stazione Termini all'Ostiense, passando per i Fori imperiali fino a San Giovanni. Tutt'intorno, invece, il caos, con lunghe code di auto e motorini, fermi ai bordi dell'imponente schieramento di forze dell'ordine e polizia municipale, impegnati in servizio di ordine pubblico per la sicurezza dei cittadini e messi in campo anche per per isolare il passaggio dei manifestanti arrivati a Roma un po' da tutt'Italia. E così chi ha pensato di uscire in macchina o in motorino si è ritrovato imbottigliato ai blocchi. E i vigili urbani hanno dovuto mantenere i nervi saldi, tempestati dalle domande di automobilisti e scooteristi che non sapevano come raggiungere la meta di destinazione. A piazzale Ostiense c'era anche Pina, un'infermiera del San Giovanni, smontata dal turno alle cinque di mattina. Alle tre del pomeriggio era riuscita ad arrivare solo a piazzale Ostiense, dove c'era ancora la coda del corteo partita da piazzale dei Partigiani. «Devo andare al Portuense - chiede ad un vigile urbano - ma non so come fare». «Prenda la metro» si sente rispondere. Ma nella sua zona il metrò non c'è. Il primo caos lo hanno registrato al mattino i residenti nella zona della Cristoforo Colombo. «Perché è lì che hanno scaricato dai pulman i manifestanti» raccontano i romani. Magari fosse finita lì. Tre le partenze dei cortei, da piazza della Repubblica, da piazzale Aldo Moro, e da piazza dei Partigiani. E altrettante zone blindate. Con conseguenti malumori di chi non si è rassegnato a tapparsi in casa di sabato. Ma il servizio ha funzionato. La sicurezza è stata garantita. E lo strappo alla regola ai furbi che volevano intrufolarsi non è stato concesso. Il prefetto Giuseppe Pecoraro plaude alle forze dell'ordine. «Tale impegno costante degli operatori di polizia - sottolinea - più volte riconosciuto e rivendicato dal ministro dell'Interno Maroni, possa essere tenuto nella giusta considerazione per meglio rafforzarne il ruolo di garanti dei diritti dei cittadini e valorizzare la dignità di servitori dello stato. Pertanto, un sentito apprezzamento al questore Francesco Tagliente, ai funzionari ed agli ufficiali delle forze dell'ordine e della polizia municipale, e a tutti gli operatori impegnati».

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