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San Camillo capofila contro gli sprechi

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L'ospedale San Camillo

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Stop agli sprechi nella sanità. Parte dal San Camillo un progetto pilota su come la Regione eserciterà il suo controllo sugli amministratori. Ad annunciarlo è stata la governatrice Polverini nel corso di una visita all'ospedale San Filippo Neri. «Bisogna capire come vengon utilizzati i soldi - ha spiegato - La fase sperimentale è già pronta e stiamo per partire». «La Regione - ha detto la Polverini - controllerà puntualmente tutte le strutture pubbliche e private su come utilizzeranno le risorse. Siamo d'accordo con il commissario Massimo Martelli, e stiamo sperimentando un progetto pilota che poi verrà replicato in tutte le strutture. Noi diamo le risorse, però spesso prendono strade che non dovrebbero». Accompagnata dal segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa e dal vicepresidente della Regione Luciano Ciocchetti, la Polverini ha ieri inaugurato il padiglione D del San Filippo Neri. Si tratta di una struttura di sette piani, 12 mila metri quadrati, 61 posti letto ordinari e 21 day ospital. A fare gli onori di casa il dg Domenico Alessio. Il nuovo padiglione è costato 15 milioni di euro, da subito vi lavoreranno 175 persone, di cui 49 medici e oltre 100 infermieri e ospiterà Chirurgia generale e oncologica, Oncologia medica, Pneumologia (con quatto posti letto di terapia intensiva respiratoria, unico caso del Lazio assieme al San Camillo) e Radioterapia che potrà contare su due acceleratori lineari di ultima generazione. L'ultimo piano è dedicato invece all'intramoenia. Per Ciocchetti il padiglione D è «un segnale concreto per il rilancio» dell'ospedale. «Sul San Filippo Neri ci ho messo la faccia - ha fatto eco la Polverini - Per Cardiologia voglio un primario di fama internazionale». A chi la contestava per le riconversioni degl ospedali, la Polverini ha risposto che il piano «non può essere modificato, ma può essere migliorato. Incontrerò tutti i sindaci, ma non avranno la mia disponibilità a salvare ospedali che non lo sono più. La spesa si può comprimere finché non entra in contrasto con il diritto alla salute». Parole che non convincono i sindacati. Il segretario generale Uil Fpl Giovanni Torluccio non è «contrario a priori alle riconversioni, ma rifiutiamo tagli indiscriminati, che non tengono conto dei reali bisogni dei diversi bacini di utenza. Molti interventi provocheranno ricadute negative sui cittadini e sui lavoratori e alla lunga aggraveranno ancor di più i conti della sanità. Come Uil siamo comunque disposti a fare una nostra proposta, un nostro piano per la sanità laziale».

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