Poltrone ballerine in Comune Il correntone va all'attacco
«Roma è una città con un grande passato, però rischia di avere un presente mediocre. Bisogna portare a termine una riflessione iniziata, ma ancora non completata, sui nodi di sviluppo della città. Il compito di Alemanno e la sua giunta è straordinario, guai ad accontentarsi dell'ordinaria amministrazione. Se non si riesce a fare un salto di qualità si rischia di rimanere nella mediocrità». Così il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto entra a gamba tesa intervenendo alla convention organizzata dal «correntone del patto del pesto», nato proprio a casa sua. Una prima uscita "ufficiosa" di quella «nuova Fi» che vede Cicchitto, Tajani, Baccini, Antoniozzi e il coordinatore romano Pdl Sammarco «esporre» sul palco del residence Ripetta ben dieci consiglieri comunali, due assessori, il presidente dell'Assemblea capitolina, tre presidenti di Municipio e diversi consiglieri municipali. Lo si comprende subito, dal primo intervento del presidente Pomarici che dopo aver ribadito il ruolo dei consiglieri di Roma Capitale paragonandoli a calciatori mediani, ringrazia proprio il coordinatore romano del Pdl, ripetendo per tre volte «Sammarco è sempre presente». Standing ovation della sala, con qualcuno che prova persino ad alzarsi in piedi. In molti si girano intorno. Ma Sammarco non c'è. C'è però il consigliere regionale della Lista Polverini, Andrea Bernaudo. L'unico presente, non come invitato ma come «accompagnatore» del presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini. La prova di forza, comunque è riuscita. La sala è piena. Nel bar dietro «le quinte» si parla. Le parole di Cicchitto risuonano come una sfida ad Alemanno. Dovute forse a una riunione dell'altra sera in cui si sarebbe fatto il nome di Alfredo Antoniozzi come assessore «da sacrificare» nella giunta Alemanno per far entrare La Destra. Sul piatto, però la presidenza dell'Ater Provincia di Roma che andrebbe al «fedele» Cacciotti. Un accordo ancora da chiudere però. E le parole di Cicchitto, sempre sulla giunta Alemanno, che indica «nella mobilità o nella valorizzazione dei beni culturali i temi da approfondire», risuonano come messaggi sin troppo espliciti.