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Ridotto in coma dal branco

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L'altranotte alle 5, all'uscita di un locale vicino a piazza Navona, in quattro hanno circondato un ragazzo di 26 anni e lo hanno aggredito. Il gesto fatale è stata una spinta. Oualid F., marocchino, da anni in Italia e residente al Quadraro, pizzaiolo in un locale del centro e fidanzato con Daniela - occhi chiari, bionda e romana - è caduto come un sacco è ha sbattuto la testa a terra, forse sul marciapiede. Ora è disteso in un letto del reparto di Rianimazione, al secondo piano dell'ospedale Santo Spirito. I medici sono preoccupati da un trauma cranico, nella zona dietro l'orecchio sinistro, e dall'ematoma cerebrale che potrebbe dare seri problemi. Ieri pomeriggio il ragazzo è tornato cosciente ma confuso. La madre, le tre sorelle e la fidanzata col fratello erano lì. Gli parlavano ma lui non riconosceva quei volti. La sua memoria ne ha conservato solo uno, quello della mamma. Sugli altri è oblio. Il ragazzo è arrivato in ospedale trasportato da un'ambulanza del 118. I familiari dicono che all'appello mancano alcuni oggetti: un orologio firmato Versace, giacca e maglietta. In tasca Oualid aveva pochi spiccioli e il cellulare. Questo vuol dire che non è chiaro se l'aggressione sia avvenuta a scopo di rapina o sia stata violenza e basta. Del caso se ne occupa la polizia. Anche stavolta, le telecamere di sicurezza montate all'esterno di alcuni esercizi commerciali della zona, potrebbero aiutare gli investigatori. Pare infatti che l'aggressione sia stata ripresa da uno degli obiettivi, mostrando i quattro in fuga dopo il ferimento di Oualid. Inoltre i poliziotti potrebbero essere aiutati anche da un altro elemento. Un testimone oculare. Si tratta della dipendente di una impresa di pulizie. Ogni giorno va sul posto di lavoro il mattino presto, proprio nell'orario dell'aggressione. La donna avrebbe visto i quattro circondare il ragazzo, vestiti con scarpe da ginnastica e felpe con cappuccio. Forse parlavano italiano, un dettaglio anche questo non chiarito del tutto. Quando Oualid è piombato a terra, la donna delle pulizie non ha trattenuto un grido di paura mettendo in fuga i quattro. «L'altra sera - racconta la fidanzata Daniela - siamo stati insieme fino alle 23 poi è uscito. Mezz'ora dopo mi ha chiamata. Era tutto ok, era tranquillo». Una delle sorelle, Jasmine, è molto preoccupata: «I medici ci hanno detto che è difficile prevedere come evolveranno le cose. L'ematoma potrebbe aggravare il quadro clinico e richiedere un intervento chirurgico. Questa notte (ieri, ndr) sarà decisiva. Mio fratello - prosegue - è un ragazzo a posto, chi lo conosce lo stima, lui si fa voler bene, nel suo lavoro è apprezzato. Non ha grilli per la testa. Non immaginiamo il motivo dell'aggressione: erano ubriachi, volevano rapinarlo? La polizia non ci ha dato molte informazioni. Resta il fatto però che mio fratello è stato in coma e ora si ritrova con un ematoma alla testa che potrebbe pregiudicare le funzioni cerebrali».

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