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Tredicenne abusato in ascensore

Violenza su minori

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Violenta in ascensore il ragazzino di 13 anni, fugge e lo arrestano il giorno dopo sulla banchina della fermata metro di piazza Vittorio, riconosciuto dal padre della vittima. Se il presunto pedofilo non fosse tornato sul luogo del delitto probabilmente l'argentino Francisco Javier Rodriguez Ocampo, 41 anni, l'avrebbe fatta franca. La sua mente, invece, ha seguito il più classico dei copioni gialli. È riandato dove aveva braccato e poi abusato nell'ascensore la vittima di tredici anni. Ocampo, con un curriculum da esperto di marketing, non è un pesce piccolo. Il 30 maggio '97 in Argentina è stato condannato a 10 anni di reclusione per corruzione di minori, è ricercato dall'Interpol ed è sospettato di essere membro di una setta di pedofili, «La Missione», già finita nelle cronache sudamericane con l'accusa di sequestrare i ragazzini per poi sfruttarli. Sabato 2 ottobre il ragazzino, romano, residente a poca distanza da piazza Vittorio, va a giocare nel parco. Lì c'è anche il presunto pedofilo. Il pedofilo appare una persona pulita. Non desta cattivi pensieri. Quelli li rimugina lui. Vede il tredicenne e tenta l'approccio. Evidentemente però l'argentino non seduce come sperava. Il giovane studente di terza media capisce che qualcosa non quadra. Il pedofilo cambia atteggiamento, diventa aspro e minaccioso. Lo segue. Varca il portone di casa e sale con lui in ascensore. Toccamenti, palpeggiamenti e il resto. Il tredicenne si divincola, reagisce, blocca l'ascensore e scappa. Fugge anche l'argentino. Una volta a casa il tredicenne racconta quello che gli è capitato. Ha memorizzato così bene il volto di quello sconosciuto che la descrizione si rivelerà decisiva. I genitori chiamano la polizia e denunciano il fatto. La Squadra mobile di Vittorio Rizzi si mette subito al lavoro. Gli investigatori della sezione sui Minori agisce con la massima accortezza, interroga il giovane in audizione protetta. Non vogliono sbagliare persona. Parte la caccia all'uomo. I poliziotti battono piazza Vittorio, l'Esquilino. La sorpresa però arriva il giorno dopo, il pomeriggio di domenica 3 ottobre. Il padre del ragazzino esce in strada e non crede ai suoi occhi. Incrocia quell'uomo, l'argentino. Il figlio lo ha raccontato così nei dettagli che è come se lo conoscesse già. L'uomo è in compagnia di due amici della figlia. Lo rincorrono. L'altro scappa. La moglie avvisa la polizia, mentre l'uomo va dai carabinieri della Compagnia di Piazza Dante. Anche loro si mettono all'inseguimento: finisce alla stazione metro di piazza Vittorio. L'orco è bloccato.

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