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Stop del Lazio al burocratese Ora i bandi si fanno a schede

Renata Polverini alla Regione Lazio

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Provate a leggere un bando di concorso per un posto di lavoro o per accedere ai fondi destinati alle imprese. Altro che il sudoku. Servono un paio di lauree soltanto per capire di cosa si tratta. Verbi sconosciuti, espressioni idiomatiche della più esoterica giurisprudenza, date e riferimenti di leggi e leggine che si confondono fino a spingere i malcapitati a darsi per vinti. Quando si dice: «nemica burocrazia». Ma la Regione Lazio non ci sta e lancia un dizionario italiano/burocratese. Ogni bando sarà sostituito da una «scheda informativa semplice» che risponde alle classiche sei domande fondamentali: chi, cosa, dove, come, quando, perché. Sul sito internet www.portalavoro.regione.lazio.it sono già disponibili i primi tre avvisi. Semplici come bere un bicchiere d'acqua, con buona pace dei tecnocrati. Una paginetta scarsa ogni bando per dare tutte le informazioni senza far impazzire i cittadini. La presidente del Lazio Renata Polverini e l'assessore a Lavoro e Formazione Mariella Zezza l'hanno chiamato «Tribù», che sta, appunto, per traduttore italiano/burocratese.   Il debutto è su tre bandi destinati alle aziende, uno per quelle guidate da donne. Una vera e propria rivoluzione a costo zero. Da far invidia allo zelante ministro Brunetta che, non a caso, s'è trovato d'accordo con la Polverini fin dal primo momento. Scompaiono dunque i bandi indecifrabili. A pensarci, l'unica contrindicazione è che adesso posti e finanziamenti saranno presi d'assalto ancora da più candidati del solito. Ma nemmeno questo spaventa la «coppia» più agguerrita del Lazio, che ha invece stanziato dieci milioni di euro di incentivi alle aziende per assumere nuovi dipendenti e prevenire il lavoro nero. Un'opportunità che la Regione lascerà aperta fino a settembre del 2011 per riuscire a reinserire nel mondo del lavoro soprattutto disoccupati da almeno sei mesi o con più di 50 anni e persone che non hanno un titolo di studio di scuola secondaria. Beneficiari del contributo, che secondo le stime dovrebbe portare all'assunzione di almeno mille lavoratori in un anno, saranno le imprese, profit e no profit, di qualsiasi settore e dimensione.   Le agevolazioni consistono in incentivi all'assunzione che vanno da 5 a 12 mila euro, a seconda delle condizioni di svantaggio. A questi incentivi, poi, possono essere affiancati degli assegni formativi post assunzione di 2 mila euro. Per tutte le indicazioni sulle modalità di presentazione delle domande è disponibile anche il numero verde 800925525. «Con questo investimento - ha spiegato la presidente Polverini - vogliamo rimettere in moto l'occupazione, partendo dalle fasce più svantaggiate. È uno stanziamento importante che mettiamo a disposizione di tutte le aziende, con l'obiettivo di far emergere il lavoro nero e di intervenire per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro». Il bando «sarà presentato in tutte e cinque le province», ha annunciato l'assessore Zezza, che ha ricordato che «i lavoratori irregolari nel Lazio sono circa 270 mila, di cui oltre il 60 per cento nella provincia di Roma e a seguire nelle province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo». Ma non è tutto. L'impegno sul versante della semplificazione continuerà: «Quando avremo il bando per i disabili lo tradurremo in braille, quando ci saranno bandi per gli immigrati prepareremo traduzioni nelle diverse lingue», ha concluso la Zezza.

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