Guerra per i cani nei parchi e i bimbi restano senza giochi
Una lite per gli animali ogni 12 minuti. Lo dice lo sportello dell'Aidaa. E anche al parco non si scherza. Ogni giorno gli spazi verdi delle belle ville di Roma si trasformano in una specie di campo di battaglia dove si consumano le diatribe tra i padroni dei cani e chi arriva a contestare persino il passaggio dei nostri amici a quattro zampe diretti alle zone dedicate. Ogni giorno ce n'è una. Si discute perché il cane è felice e abbaia troppo, oppure perché non è al guinzaglio o perché corre e scodinzola anche tra chi non conosce. E così invece di rasserenarci, torniamo a casa maledettamente «addannati» come si dice a Roma. Al parco di via Vela la guerra al veleno Non mancano i casi in cui dalle parole si è passati ai fatti. Come ha già raccontato la recente cronaca: nel fine settimana scorso due cani sono morti e un bambino si è sentito male, per colpa di un imbecille che avrebbe gettato veleno per lumache nel parco giochi dei bambini a Casetta Mattei. Morale: il parco è ancora giustamente sotto sequestro, e i piccoli sono rimasti senza uno spazio all'aperto dove giocare in un quartiere pieno di palazzi e auto. La guerra al veleno è l'epilogo peggiore di vecchie ruggini tra favorevoli e contrari. I rancori hanno armato la mano, spiegano i residenti, forse la stessa di chi qualche tempo fa ha cosparso il muretto di colla per topi, e perfino gli uccelli ci sono rimasti appiccicati. Ma anche senza arrivare a questi estremi non è mai troppo semplice il rapporto tra chi ha il cane e lo porta ogni giorno in villa a far correre e chi, invece, magari con tanto di bambini piccoli a seguito, vuole semplicemente fare una passeggiata all'aperto e si imbatte in quattro zampe non portati al guinzaglio, senza museruola, troppo vivaci, almeno per i loro gusti. Eppure, tra gli amanti dei parchi capitolini c'è chi giura che quel rapporto è possibile. I fatti di Casetta Mattei sono ancora freschi nella memoria della gente che ieri, come ogni sabato, affollava villa Pamphili sull'Aurelia e a villa Carpegna, nell'omonima piazza. Villa Pamphili senza controlli Ada sta seduta su una panchina accanto ad un'amica e non ha dubbi: «Da condannare il gesto di chi avvelena appositamente un animale, ma è anche vero che ci sono molti padroni indisciplinati che fanno scorazzare il loro cane ovunque senza portarlo al guinzaglio, ignorando che ci sono bambini che possono avere paura degli animali». «Il problema è la mancanza dei controlli all'interno delle ville - ribatte l'amica Adriana - se la legge dice che i cani devono essere portati al guinzaglio, perché nessuno sanziona chi non lo fa? Come è assurdo che se si rispetta l'obbligo di raccogliere gli escrementi del proprio cane per la strada, quello stesso obbligo sembra non valere negli spazi verdi». La colpa, tuttavia, di questi comportamenti non è mai dell'animale, secondo Antonella che incrociamo a villa Pamphili. La signora ha una figlia di 6 anni che adora i cani. «Eppure anche lei si spaventa se uno le viene incontro con troppa enfasi – racconta – credo che dovrebbero esserci delle aree cani recintate all'interno di ogni villa, e che fuori da quelle aree i cani dovrebbero essere portati al guinzaglio». Una prevenzione, in realtà, che gli stessi padroni degli animali giudicano giusta. Villa Carpegna orfana di recinti A Villa Carpegna l'area cani c'è ma non è recintata. Nicola porta il suo labrador tutti i giorni a correre in questo spazio ed è ancora scioccato da quello che è accaduto a Casetta Mattei. «Non posso pensare che qualcuno metta delle polpette avvelenate con il rischio anche di far del male a qualche bambino. Io ho dei nipoti ai quali ho insegnato il rispetto per gli animali e i giusti comportamenti da tenere quando li portano a spasso. In questo modo la convivenza è possibile e anche, a mio parere, auspicabile». Anche per Gioia, che ha due bambini di 5 e 7 anni, il problema non sono i cani, «ma i padroni spesso indisciplinati». «Bisogna rispettare anche chi non ama gli animali e vuole farsi una passeggiata tranquillo. Per questo non si dovrebbero lasciare cani sciolti in giro. Ma cane e bambini, perché non dovrebbe essere una convivenza possibile?» si chiedono le persone più equilibrate certe di trovare una risposta. Più litigiosi di noi solo a Milano Ma per superare le liti serve uno sforzo eccome. Quando ci sono di mezzo gli animali, siamo noi romani i più litigiosi, secondi solo a Milano. Almeno stando alla classifica stilata dallo Sportello Animali dell'Aidaa. L'anno scorso, nei condomini, ha registrato 37 mila segnalazioni in tutta Italia. Una, appunto, ogni dodici minuti. (E nessuno ha ancora segnalato quelle avvenute nei parchi). E più della metà delle richieste relative alle liti per i cani riguarda il presunto disturbo provocato dall'abbaiare durante le ore di riposo destinate al pisolino e in quelle notturne.