Gli animali la più grande terapia

Hoavuto un inverno molto duro perché sono stata operata due volte di cancro al polmone, si può immaginare. Ma quando sono tornata a casa dall'ospedale ho avuto la notizia che la mia cucciola era incinta». La notizia l'ha resa felice? «Per me questa cucciolata è stata una terapia fondamentale, la più grande che ci possa essere. Posso testimoniarlo per me che tornavo a casa da due operazioni a distanza di 20 giorni». Quando è successo? «È successo proprio un anno fa in questa stagione, ed ero ricoverato all'istituto dei tumori di Umberto Veronesi a Milano. Certo appena mi hanno detto che la mia Moka, un Carlino nero come un caffé, era incinta mi sono un po' preoccupata, perché aveva soltanto 6 mesi e mi sembrava un po' troppo presto. Ma era scappata mentre io ero a operarmi e tutti erano dietro alla mia malattia. Quando è tornata c'era questa bella sorpresa. Insieme a mio marito e mio figlio l'abbiamo seguita bene e questa cosa ci ha fatto bene a tutti». In che modo la sua Moka l'ha aiutata? «Innanzitutto perché uno se ne deve occupare, e maggiormente quando una giovanissima cagnolina aspetta i suoi primi cuccioli. Io ero convalescente e ho spostato l'attenzione da me stessa sul cane. In questo modo ho alleggerito la tensione, come anche i miei familiari perché tutti ci siamo spostati su questo evento ed è stata una cosa meravigliosa, abbiamo ottenuto un grande beneficio. E poi sono nati 5 cuccioli, uno più bello dell'altro». Qual'è il suo messaggio ai genitori che non si fidano dei cani? «Gli direi di amarli. L'ideale sarebbe dare un cucciolo a un bambino, e senza aver la paura che si sporchi le mani». G. M. Col.