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Caos maternità al San Camillo

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Solodopo l'autopsia, lunedì al Gemelli, si saprà perché si è fermato il cuore del bambino nato morto con un parto cesareo mercoledì al San Camillo Forlanini. Ci dirà se il piccolo avesse avuto problemi pregressi, che l'ospedale non poteva conoscere perché non aveva seguito la gravidanza. La mamma, Maria Grazia Pira, 30 anni, cassiera in un supermarket, al primo figlio, era stata infatti «ricoverata da noi solo una volta e per un giorno» dicono dall'ospedale. O se, invece, i dubbi della mamma e del papà di Cristian, Ciro Piergianni, 29, elettricista - assistiti dal legale Paolo Cicini - abbiano avuto una qualche attinenza con la carenza di personale e letti, che affligge la famosa maternità, diretta dal primario Claudio Donadio, che quest'anno potrebbe registrare il record di 4 mila parti, e vanta una mortalità perinatale bassissima, il 2 per mille. Ieri si è saputo che l'equipe medica che ha operato Maria Grazia è indagata, dopo la denuncia al commissariato Monteverde sporta da Piergianni. Per almeno tre medici il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ipotizza l'omicidio colposo. Un atto dovuto - si spiega in Procura - per consentire alla stessa equipe di nominare i consulenti in vista dell'esame autoptico. Al San Camillo Forlanini è al lavoro la commissione tecnica (Audit) disposta ieri mattina dal commissario straordinario Massimo Martelli, formata da tre primari ginecologi e chirurghi esterni all'ospedale, presieduta dal ds Diamante Pacchiarini. Ne fanno parte, il prof. Benedetti Panici dell'Umberto I, il prof. Giovannini del Pertini, e il primario di ginecologia di Latina. Ieri mattina al San Camillo Forlanini è arrivato anche il senatore Domenico Gramazio, vice presidente vicario della commissione Sanità e membro del CdA dell'agenzia di sanità pubblica. Spiega che « arriveranno presto 5 ostetriche». Daranno una boccata d'ossigeno alle colleghe, che arrivano a fare anche turni di 16-18 ore. «Il dirigente del servizio regionale Luca Casertano - ha confermato Gramazio - ha firmato ieri pomeriggio il decreto per disposizione personale della governatrice del Lazio Renata Polverini». E non finisce qui. Il prof. Massimo Martelli avrebbe avuto le rassicurazioni di Polverini. «In tre giorni sistemo tutto» avrebbe detto la presidente. Conta i giorni il coordinatore Rsu del San Camillo Forlanini, Achille Lunghi, intenzionato ad «armare un casino» al Materno infantile «se ne passeranno più di 10». Ieri anche Il Tempo s'è fatto un giro. E anche ieri c'erano quattro letti aggiunti in corridoio con mammine appena sgravate («ed era una giornata tranquilla»). Francesca, 33 anni, mamma di Sofia, il secondo figlio, è una di queste. «La allatto al nido - dice - e torno in corridoio». Eppure c'è un reparto nuovo con otto letti. «Ha funzionato raramente e a singhiozzo - dice il dottor Guido Damiani, caporeparto di patologia ostetrica - chiuso perché mancano gli infermieri». E così quando Raffaele Guarracino, caposala di Tin (terapia intensiva neonatale) comunica alla responsabile del personale infermieristico, Claudia Lorenzetti, che c'è «la terza infermiera incinta in 15 giorni» le vengono i capelli dritti. I parti vanno e vengono. Ieri mattina, prima di mezzogiorno, c'erano già stati «16 parti, di cui 6 cesarei e 2 gemellari - racconta Cristina Ravazzi, caposala Ostetricia A e B - a settembre ne abbiamo avuti 317». G. M. Col.

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