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Tam tam su Facebook "In centro per il duello"

I tirapugni sequestrati

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Su Facebook, la grande piazza di internet, era circolata la voce: domenica pomeriggio, alle 17, duello al centro di Roma, in piazza della Chiesa Nuova. La sfida tra due sedicenni novelli gladiatori. In palio il titolo di leader di comitive diverse, al Testaccio e all'Ostiense. Spesso i gruppi uscivano assieme e quindi il capo doveva essere uno soltanto. La sfida l'avrebbe decretato. Arma scelta: un tirapugni in metallo. Nessuna scorrettezza ammessa, massimo rigore: non dovevano esserci brutte sorprese, il coltellino nella tasca o qualche altra diavoleria da difesa tirata fuori all'ultimo momento, gesti da felloni. E i traditori sono senza carisma. Prima che potessero farsi male li hanno fermati i carabinieri della Compagnia Roma Centro, mentre i loro amici erano disposti in cerchio tifando chi per l'uno chi per l'altro. Alla vista dei militari la platea del piccolo Colosseo si è dileguata. Sono rimasti i lottatori: O.A., residente a piazza Santa Maria Ausiliatrice all'Ostiense, e B.V., di Testaccio. I due erano un po' ammaccati, qualche pugno era volato, le escoriazioni sulla pelle si vedevano. Ma i due non sono andati al pronto soccorso, non c'è stato bisogno. I sedicenni sono stati portati nella caserma diretta dal maggiore Luigi De Simone, dove sono stati denunciati per «porto abusivo di strumenti atti a offendere». I genitori sono stati informati ma i ragazzi sono tornati a casa per conto proprio. Duello archiviato. Su Facebook si dice di tutto. Nel bene e nel male. Nel gennaio di quest'anno il Commissariato Prenestino arrestano tre minori che comunicavano in rete per organizzare le rapine, da Centocelle a Monteverde. A dicembre 2009, dopo 22 anni la trasmissione Rai «Chi l'ha visto» rintraccia una persona che era scomparsa dalle parti di Guidonia quando aveva sei anni appena, fatto rapire dal padre egiziano. Se ne perdono le tracce finché lui non decide tramite Facebook di fare una ricerca con tutti coloro che sono nella rete e hanno il suo stesso cognome. Gli risponde e gli chiede amicizia Pino Anfuso, un telecineoperatore della sede Rai della Calabria. Assai curiosa la vicenda di un ladro di 26 anni. Il 2 ottobre entra in un appartamento per svaligiarlo, vede il computer, non resiste, si collega a Facebook e non pensa che così lascia i suoi dati. Lo ha capito quando sono andati a prenderlo i carabinieri di Cecchina.

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