I clandestini invadono Anzio
Dalla Libia fino a Latina a bordo di un peschereccio lungo circa 20 metri battente bandiera tunisina. Una traversata lunga migliaia di chilometri, che si è conclusa a Capoportiere, a circa 200 metri dalla spiaggia, dove l'imbarcazione che li trasportava si è incagliata a causa della sabbia sul fondale. «Hanno utilizzato un gommone per venire a riva - spiega il tenente colonnello Rinaldi, del comando dei carabinieri di Latina – e noi li abbiamo rintracciati presumibilmente un paio d'ore dopo lo sbarco sempre in prossimità della spiaggia. Erano confusi, ma in buone condizioni. In totale sono 26 le persone già rintracciate e bloccate: 12 le abbiamo fermate noi, 3 la Polizia, e 11 i Carabinieri di Anzio. Circa la metà di quanti presumibilmente ne poteva contenere il peschereccio a bordo del quale sono arrivati, che al momento si trova sotto sequestro da parte della Capitaneria di Porto di Anzio insieme al gommone utilizzato per arrivare a terra». Al momento gli inquirenti stanno facendo i conti con evidenti difficoltà di comunicazione, dato che nessuno dei clandestini fermati parla una sola parola di italiano. «Siamo in attesa degli interpreti – conclude il tenente colonnello Rinaldi – per dare il via agli interrogatori e cercare di ricostruire questa vicenda». Gli investigatori dovranno adesso cercare di capire se questo sbarco storico sul territorio laziale sia stato un semplice incidente o se dietro al loro arrivo ci sia la mano di qualche organizzazione criminale. Certo è, che qualche dubbio lo ha lasciato il ritrovamento di 11 clandestini palestinesi ed egiziani nella zona di Anzio. «Non viaggiavano in gruppo – spiega il maggiore Emanuele Gaeta, a capo della Compagnia neroniana – tant'è vero che ne abbiamo trovati alcuni nei pressi della stazione ferroviaria, alcuni vicino alla spiaggia ed altri in via Fanciulla d'Anzio. Erano asciutti e in buone condizioni, ma evidentemente confusi dal lungo viaggio. Per capire come siano riusciti ad arrivare fino a qui però, dobbiamo prima interrogarli». Ad ogni modo il dubbio rimane: come abbiano fatto questi clandestini palestinesi ed egiziani ad arrivare fino ad Anzio rimane un mistero. Che siano stati accompagnati da qualcuno? O sono riusciti a raggiungere Anzio a piedi nella speranza di poter prendere il treno per Roma? Interrogativi rimasti senza risposta al momento, ma ai quali bisognerà dare delle risposte in fretta per capire se episodi come questi potranno ripetersi ancora in futuro o siano casi isolati.