"Miglioreremo la sanità" Ma la Provincia esplode

Non si placano le polemiche sul piano di riordino della rete ospedaliera presentato al governo dalla Polverini. Nei Comuni dell’hinterland la protesta è bipartisan, con sindaci, esponenti politici e cittadini sul piede di guerra. «Il piano è un buon piano e darà una sanità migliore, diversa da quella che abbiamo avuto fino a oggi, perché le esigenze di oggi sono cambiate. È cambiata la nostra Regione in termini urbanistici e demografici. Sono diverse e nuove le patologie e il nuovo piano nel suo insieme da le risposte. Da un lato punta a risanare l’economia della sanità, dall’altro mira a rendere i servizi migliori e quindi avremo punti di primo soccorso, medici a disposizione 24 ore al giorno. Avremo nuove Rsa, hospice, infermieri e su tutto il territorio l’assistenza domiciliare», dice la Polverini partecipando alla Sagra dell’Uva di Marino, dove riceve il plauso del parroco della Basilica di San Barnaba, mons. Pietro Massari che la ringrazia pubblicamente per «aver ridato a Marino l’ospedale»: i posti letto sono stati portati a 180, con la nascita nella struttura sanitaria di un pronto soccorso, con unità coronarica e rianimazione. Poi tende la mano ai sindaci in rivolta: «Li incontrerò e incontrerò anche i cittadini perché credo che tutti dobbiamo capire che in questo momento abbiamo l’opportunità, per la prima volta, per davvero, di rivoluzionare il nostro sistema sanitario e renderlo efficiente». La protesta in ogni caso non si placa. Il Consiglio comunale di Arcinazzo Romano ha approvato un ordine del giorno per salvare l’ospedale di Subiaco, che serve 31 Comuni e 45 mila abitanti della Valle dell’Aniene, chiedendo un tavolo di concertazione con la Regione «per recuperare le motivazioni della proposta di legge relativa al riconoscimento dell’ospedale Angelucci in ospedale montano». Maretta anche a Bracciano, dove centinaia di cittadini hanno partecipato alla seduta aperta in piazza IV Novembre del Consiglio comunale contro la riconversione dell’ospedale Padre Pio, davanti al quale oggi alle 7 ci sarà un nuovo presidio. All’incontro hanno preso parte gli amministratori dei Comuni vicini (Manziana, Canale Monterano, Oriolo Romano, Ladispoli, Trevignano Romano) e alcuni politici locali, come Pietro Tidei, Carlo Lucherini ed Emiliano Minnucci. Il sindaco di Frascati Di Tommaso, infine, protesta contro il ridimensionamento del pronto soccorso dell’ospedale San Sebastiano. A placare gli animi arriva l’intervento del presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese: «La protesta fine a se stessa è un danno. Capisco certi malumori, ma ci troviamo di fronte a un bivio che ci impone scelte dolorose. È necessario aprire un dialogo nelle sedi opportune per verificare come poter dar miglior attuazione a questo piano sanitario per garantire un futuro più sereno alla popolazione. Se questo piano venisse approvato, non solo continuerà a essere garantita l’offerta, ma i cittadini non saranno sottoposti a ulteriori imposizioni fiscali. I cittadini non devono farsi strumentalizzare dalla politica, ma giudicare l’Amministrazione sulla base dei risultati. La classe politica deve avere maggiore responsabilità». Caustico con Abbruzzese il capogruppo Pd alla Pisana Esterino Montino: «Il piano di riordino nasce male perché la Polverini l’ha fatto nascere male. È inutile invocare ora ragionevolezza e senso di responsabilità, quando si è scelto consapevolmente di procedere senza sentire, né maggioranza né opposizione, né presidenti di provincia, né sindaci e anzi ingannandoli fino all’ultimo giorno».