Birra e play 3 nel pub del Papa
È una scommessa col sapore della profezia. «La Chiesa di Roma si riprende lo spazio della notte, che appartiene ai giovani». È la missione del Centro Giovanile «Giovanni Paolo II» o «GP2», già ribattezzato il «pub del Papa», per divertirsi senza esagerare, da ieri operativo in vicolo del Grottino 3B, angolo via del Corso. Voluto dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile di Roma e le Acli, sarà un luogo che vuole attrarre quanti dalla periferia migrano in centro storico. Il pub del Papa, sotto San Carlo al Corso, dove sono custodite tra l'altro le spoglie del cardinale Borromeo (quello dei Promessi Sposi), offrirà proposte culturali in chiave cristiana con il linguaggio dei giovani con musica, film, dibattiti, teatro, mostre e sport. Nel Centro ci sono WiFi, postazioni internet e la Play 3 move e molto altro. Come la zona ristoro e un bancone da bar sotto il quale campeggia la scritta «Dammi da bere», tratta dalla parabola della Samaritana. «È una delle risposte più importanti della diocesi alla sfida educativa cui la Chiesa di Roma - spiega don Maurizio Merilli direttore del servizio per la pastorale giovanile - sta prestando molta attenzione». Nel locale c'è tutto anche i valori del Vangelo scritti sui muri ma senza atmosfera confessionale. «Tutto è grazia» di Santa Teresa di Gesù Bambino; «Non abbiate Paura» di Papa Wojtyla, o ancora «L'amore non è amato» di San Francesco. Graffiti che esprimono un mondo. Un punto di partenza, arrivo, riflessione e testimonianza. «Si realizza un sogno - spiega Gianluigi De Palo presidente delle Acli di Roma - Nel 2000 questo luogo era un infopoint della Giornata Mondiale della Gioventù dove ho fatto il volontariato. E adesso potremo incontrare la periferia al centro. Sarà l'occasione per socializzare e accostarsi a un ambiente ispirato ai valori cristiani». Il Centro intitolato al Papa tanto amato dai giovani, sarà aperto tutti i giorni e dal giovedì alla domenica aprirà dalle 19 a mezzanotte. Ieri il taglio del nastro alla presenza del vescovo ausiliario del Centro, monsignor Ernesto Mandara e il sindaco Gianni Alemanno che ha ricordato ironicamente di essere «cresciuto nei pub. Ma quello che conta è ciò che uno ha da dire e trasmettere quando entra in contatto con le persone. La cultura dello sballo ammorba i nostri giovani - ha aggiunto - ma nasce come sostituzione di qualcosa che manca». Infine una breve sfida alla consolle della play tra il sindaco e don Maurizio Merilli. Risultato: ha vinto il sindaco con una schiacciata.