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Ora si può demolire e ricostruire

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ValerioMaccari Demolizione e sostituzione dei condomini in degrado, premi di cubatura e housing sociale per risolvere il problema case e rilanciare l'edilizia, volano dell'economia del Lazio. Sono questi gli obiettivi principali del nuovo Piano Casa della Regione, approvato ieri mattina dalla giunta in sessione straordinaria e presentato all'Auditorium della Conciliazione nel corso della Convention «Lazio: una regione solidale e partecipata». «Il Lazio ha ingranato una nuova marcia», ha detto il presidente Renata Polverini introducendo il documento. «Questo piano fornisce al settore edilizio un'occasione di forte rilancio, che si rifletterà sull'intera economia della Regione. Inoltre, prevede incentivi per l'adeguamento agli standard di sicurezza sismica e per i programmi di riqualificazione ambientale, con particolare riguardo al litorale laziale». Per Ciocchetti il documento varato dalla Giunta «non è solo un cambio d'abito, ma una vera e propria rivoluzione normativa, le cui parole d'ordine sono: semplificazione, riqualificazione dell'esistente e delle periferie, rilancio dell'edilizia e minor consumo del terreno libero». Nel dettaglio, ha spiegato Ciocchetti, il piano snellisce gli iter burocratici necessari per i lavori (Dia) e incentiva i programmi di riqualificazione ambientale. Possibile anche l'ampliamento di edifici superiori ai 1000 metri cubi, per un massimo del 20%, e di quelli in zone agricole (per 62 metri quadri). Incrementati anche i premi di cubatura, fino al 60% in caso di sostituzione di condomini in degrado con una metratura complessiva minima di 500 mq, al 35% nel caso di adeguamenti sismici e al 100% per edificare in altro sito gli immobili del litorale. Gli interventi di demolizione e sostituzione, invece, interesseranno non solo le abitazioni in degrado, ma anche gli edifici non residenziali dismessi. Che verranno trasformati in strutture abitative, destinandone il 30% all'housing sociale e all'edilizia universitaria. Gli interventi interesseranno anche le zone di pregio, con l'esclusione di quelle tutelate dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. «Il piano - ha sottolineato il sindaco Alemanno, intervenuto alla convention - crea un punto di incontro tra necessità sociali e sviluppo economico. Solo a Roma servono 30 mila alloggi e non si può fare housing sociale con le sole risorse pubbliche. Chi prevede una colata di cemento recita la solita filastrocca ideologica: l'unico modo per difendere l'agro romano è dare premi in cubatura nella città consolidata, evitando espansioni». «Il Piano casa rappresenti uno strumento efficace per recuperare dal degrado vaste zone periferiche della città», ha detto Eugenio Batelli, presidente dell'Acer.

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