Alemanno, trippa e cassoeula per far la pace con il Senatùr
E tutto finì a «tarallucci e vino». Dopo l'ultima, incredibile figuraccia del leader del Carroccio, Umberto Bossi con la demenziale battuta sull'Spqr e le scuse ufficiali arrivate nella giornata di giovedì, il Senatùr avrebbe accettato l'invito del sindaco Alemanno e, salvo modifiche dell'ultima ora, martedì cenerà nella Sala delle Bandiere. Accompagnato dai ministri Calderoli e Tremonti, il cerimoniale del Campidoglio è già al lavoro per l'insolito evento. E non mancano gli inconvenienti. La Terrazza Caffarelli, location già provata nelle occasioni «chic» sarebbe infatti stata esclusa per «motivi logistici». Peccato. Il panorama che offre la splendida terrazza avrebbe senza dubbio incantato anche il Senatùr. Al di là degli argomenti (si parlerà soprattutto di Roma Capitale e del delicato secondo decreto sui nuovi poteri e funzioni) l'attenzione è ora tutta rivolta al menù. Il clima della cena è quello della «riappacificazione». Nulla di meglio dunque di pietanze per metà romane e per metà lombarde. Ecco allora che sulla tavola si sfideranno prosecco dell'Oltrepo' Pavese e spumante dei Castelli; grana padano e pecorino. Praticamente scontati i primi piatti: risotto alla milanese e amatriciana (anche se la scelta finale potrebbe poi cadere sulla carbonara). Sul secondo potrebbe esserci uno spareggio tra cotoletta e fettina panata, oppure proporre la classica cassoeula affiancata dai saltimbocca alla romana. Per contorno di rigore la misticanza. Tanto per non ricadere in tentazione, a concludere un tiramisù, che migliora lo spirito e mette tutti d'accordo. A fine pasto poi non mancherà quella che ormai è un «must» delle visite ufficiali in Campidoglio. L'affacciata sul balconcino più famoso della Capitale, quello che dallo studio del sindaco guarda direttamente sui Fori Imperiali. E chissà, magari si potrebbe gettare davanti allo splendido panorama di Roma Capitale un po' di quell'acqua di Pontida che ancora troppo spesso si trasforma in pericoloso veleno.