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Ciucci: impensabile declassare il Gra

Traffico sul Grande Raccordo Anulare di Roma

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I maligni dicono che è stato per la partita della Roma, i più lungimiranti invece per una battaglia tutta politica targata Pd. Altri ancora a causa delle trattative in corso in casa Pdl per indorare la pillola. Fatto sta che il voto sul decreto legge che introduce il pedaggio sulle bretelle di accesso al Grande Raccordo Anulare e sulla Roma-Fiumicino, è stato rinviato a domani. Ventiquattrore di tempo per lavorare ancora su emendamenti e ordini del giorno. Una cosa comunque è certa: per entrare nel Raccordo Anulare si pagherà il pedaggio. A ribadirlo senza mezzi termini è stato proprio il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, parlando a margine dell'audizione alla Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, poco prima dell'inizio dell'esame del decreto a Montecitorio. Dichiarazioni che non lasciano dubbi: entro la fine dell'anno verrà affidata la gara d'appalto per «la fornitura e la messa in opera di un sistema di pedaggiamento senza barriere» che entrerà in vigore entro il prossimo maggio. Il costo dell'appalto è di 150 milioni di euro, i ricavi attesi di 320 milioni. La tavola insomma è apparecchiata e sembra affievolirsi anche l'ultimo, estremo tentativo della Regione Lazio di scongiurare l'introduzione dei pedaggi «declassando» il Raccordo a strada regionale.   «L'Anas gestisce la rete stradale e autostradale di rilevanza strategica per il Paese - ha infatti ricordato Ciucci - il Raccordo fa parte di questa rete. Mi sembra quindi di difficile applicazione l'idea di ridurlo ad autostrada di tipo regionale». Un «niet» respinto al mittente dall'assessore regionale ai Lavori pubblici, Luca Malcotti: «Con tutto il rispetto per il presidente Ciucci e per le sue valutazioni, la Regione ha richiesto l'apertura di un tavolo di confronto con Anas a ministero delle Infrastrutture per valutare la proposta di trasferimento del Gra alla Regione e credo che quello sia il luogo corretto per valutare questa iniziativa». Si guarda, e si attende, comunque il voto dell'Aula, soprattutto sull'ordine del giorno della deputata Pdl, Barbara Saltamartini che punta non solo a ribadire che il tratto urbano del Gra non sarà sottoposto ad alcun pedaggio ma ad inserire formule di sconti e agevolazioni per i pendolari. Il dado quindi è tratto. Forte, anche di questo, il Pd picchia duro, come del resto ha incominciato a fare sin dall'inizio con il ricorso al Tar da parte del presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Non a caso tra i primi a dare l'annuncio del rinvio del voto è stato Enrico Gasbarra, membro Pd della commissione Trasporti di Montecitorio. «La serietà, l'impegno dei nostri parlamentari ha costretto la maggioranza a rinviare il voto sul decreto legge con cui il governo e vuole introdurre nuove tasse sulle strade. Proseguiremo con la stessa determinazione, la stessa coerenza a difendere gli interessi degli italiani e dei romani». Segue il capogruppo Pd in commissione, Michele Meta: «Ci auguriamo che questo rinvio consenta al Pdl e al sindaco Alemanno di riflettere e di sostenere l'emendamento che ho presentato con il Pd per abrogare i pedaggi sul Gra, sulla Salerno-Reggio Calabria e su altri 1300 chilometri di autostrade Anas». La partita della Roma si è conclusa in tarda serata. Per i pedaggi sul Raccordo dovremo aspettare un altro giorno.

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