Metro C, fondi privati in cambio di terreni
Soldi privati per compensare i tagli e portare a termine le grandi opere. A partire dalla metropolitana. In cambio terreni per costruire o la gestione della linea stessa con la realizzazione di servizi come bar, ristoranti, negozi. È la ricetta che Roma valuta e si appresta a varare per l'infrastruttura più importante: la metropolitana. Si partirà con la linea B1. «La conferenza dei servizi ha approvato il prolungamento Jonio-Bufalotta - ha detto il sindaco Gianni Alemanno - Per questo nuovo impegno Roma Metropolitane intende adottare lo schema utilizzato per la tratta Rebibbia-Casal Monastero, che prevede un concorso di capitale pubblico in project financing». In pratica il Comune metterà a disposizione tre aree pubbliche e la società privata che risulterà vincitrice del bando di gara avrà a disposizione cubature per costruire case o realizzare servizi. Un investimento interessante per i privati perchè potrà contare sull'indotto che si muove attorno al centro commerciale nella zona di Porta di Roma. Per quanto riguarda invece il completamento della linea C nella tratta T2 Colosseo-Piazzale Clodio, dunque una tratta centrale, il Campidoglio sta vagliando la disponibilità delle imprese che hanno la realizzazione della linea (Astaldi, Vianini, Lega Cooperative e Ansaldo) a contribuire con capitale privato. «Al momento - ha spiegato il presidente della commissione Mobilità Antonella Aurigemma - c'è solo una lettera di intenti e siamo in attesa di ricevere un progetto». Il progetto di finanza, infatti, dovrà essere esaminato in sede di commissione Mobilità e poi dovrà andare a bando (per questo ci vorranno circa 3-4 mesi). Poi, si vedrà come ripagare i finanziamenti dei privati. Si potrebbe pensare alla stessa soluzione scelta per la linea B1 e C‚ la concessione di terreni da valorizzare e cubature per edilizia residenziale e servizi oppure si potrebbe optare per un regime di concessione e gestione delle fermate dell'intera linea. Quest'ultima opzione è stata avanzata dalle stesse imprese che propongono una sorta di gestore unico della linea (con socio prevalente la Ansaldo-Sts). Una soluzione questa sicuramente più appetibile per i privati considerando che la tratta è centrale e la gestione delle stazioni comporterebbe la realizzazione e i conseguenti ricavi da servizi come bar, ristoranti e negozi. Sulla disponibilità delle imprese costruttrici a investire risorse per il completamento della tratta della Metro C che manca di copertura economica, non c'è ancora nessuna proposta dettagliata. «La fase della trattativa è ancora a livello interlocutorio. È stata fatta una proposta di massima a cui il Comune si è detto interessato» fanno sapere dalla Vianini, precisando, tuttavia, che «dettagli come l'ammontare dell'investimento, i prezzi, la durata della concessione sono elementi ancora tutti da valutare. Per ora c'è solo l'interesse di tutti a mettersi attorno a un tavolo e a discuterne».