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Il San Camillo mette in soffitta le barelle

L'ospedale San Camillo

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Sedici letti per sapere se sei grave o stai bene. Un letto vero anziché una barella per aspettare l'esito delle analisi, le uniche a dirti se puoi tornare a casa senza farti un infarto in macchina o se, invece, devi essere ricoverato in cardiologia, quando l'elettrocardiogramma da solo non basta a escludere il rischio. Al San Camillo Forlanini nasce Osservazione Breve: 16 letti veri vicino al Pronto soccorso, su cui ruoteranno una ventina di pazienti al giorno. Ed è la fine di un incubo. «È la fine dei ricoveri in barella» conferma il prof. Massimo Martelli, primario da 21 anni, e commissario straordinario del San Camillo Forlanini. È come se ci avessero restituito la vecchia astanteria. E dovrà farci dimenticare le attese estenuanti in barella che durano anche una settimana, coi familiari che aspettano di sapere se potranno rincasare coi loro cari o se invece devono correre a casa a prendergli il pigiama. E senza questa agonia, finiranno anche le liti con i medici, stressati per le condizioni disumane dei pazienti, eppure insultati dai parenti dei malati, da cui spesso si sono dovuti difendere anche fisicamente. Perché se è dura l'attesa dei malati buttati su una barella per giorni, lo è anche quella dei parenti fuori dal pronto soccorso. Breve Osservazione prende il posto della Stroke Unit, sopra il pronto soccorso. Così oltre ai 16 letti su cui turneranno una ventina di pazienti al giorno ci saranno anche aria e luce vera delle finestre. Stroke Unit, invece, sarà trasferita e potenziata. «Da sei a dieci posti letto - spiega Martelli -. ora passa a Lancisi dove daremo spazi idonei con autonomia completa, nel senso che faranno sempre parte del Dea sotto la guida di Claudio Pozzessere». Soddisfatto Achille Lunghi, coordinatore Rsu: «È un primo risultato del lavoro che il sindacato aziendale ha svolto - dice -. Da tempo chiedevano di liberare e trasferire i letti occupati da Cardio3 e Stroke Unit. Ora speriamo che la nostra azione possa risolvere la difficile situazione del Materno infantile».Mancano medici e ostetriche nella famosa maternità di terzo livello, la più sicura per l'assistenza al parto, diretta dal prof. Claudio Donadio. Il prof. Martelli ha chiesto risorse, soprattutto umane, alla Polverini. E intanto ha fatto installare la scala antincendio.

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