Due cassonetti su tre spaccati e scoperchiati
Roma come un cassonetto a cielo aperto. Trovarne uno che non sia ammaccato, scoperchiato, bruciato, rovesciato in terra o scarabocchiato è un'impresa. Abbiamo percorso più di ottanta strade dei quartieri Aurelio, Boccea, Prati-Delle Vittorie e Parioli, incrociando almeno un centinaio di cassonetti. Di questi solo una trentina potevano dirsi nuovi. Per gli altri spazio alla sporcizia, alle ammaccature, alle parti mancanti. Due su tre si presentavano scoperchiati e stiamo parlando di quelli nuovi, presentati come innovativi e tecnologici rispetto ai «vecchi» cassonetti verdi; molti quelli ammaccati o bruciati. Per non parlare delle scritte dei vandali che rendono illeggibili su quasi tutti i cassonetti il vademecum per gettare correttamente la spazzatura, e di quelli rovesciati in terra con i rifiuti abbandonati accanto. La situazione più critica in via Aurelia, da piazza Irnerio all'altezza della parrocchia Nostra Signora di Guadalupe: su venti secchioni neanche uno intatto. «Ho lamentato tante volte questa situazione all'Ama - racconta Vittorio che abita vicino alla parrocchia - mi dicono che devono essere sostituiti. Ma quando se io abito qui da anni e sono sempre gli stessi?». Situazione analoga in via Moricca dove accanto a un secchione verde il cui coperchio rotto è tenuto su da una cassetta della frutta, c'è lo scheletro di una lavatrice; mentre in via Giacinto De' Vecchi Pieralice (Valle Aurelia) incrociamo altri cassoni verdi col coperchio rotto. Lo scenario non cambia nel quartiere Prati-Delle Vittorie. Via Bu Meliana, via Brofferio, viale Mazzini, via Monte Zebio, via Col di Lana, via Cantore, via Sabotino, via Cola di Rienzo e via Ottaviano: ancora cassonetti privi di coperchio, bruciati, sporchi e sacchi della spazzatura abbandonati in terra. Neppure Parioli, il quartiere della Roma Bene, può vantarsi di secchioni degni della zona. Su viale Parioli i coperchi sono - quasi - tutti rotti. All'interno chili di scarti alimentari gettati dai ristoratori. I negozianti si lamentano: «È uno scempio. Una volta qui ci potevamo distinguere. Parioli - dice Anna dentro la sua bottega - non è più Parioli. Dai cassonetti fuoriesce di tutto». Gianni fa l'addetto alla sicurezza di una banca: «D'estate è un inferno: la zona si riempie di mosche. Quelli dell'Ama promettono. Ma qui non cambia nulla». E nelle strade limitrofe stessa situazione. A viale Liegi come a via Panama, viale Rossini, Viale Bruno Buozzi il copione non cambia.