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La «tassa» sul grande Raccordo Anulare non si pagherà.

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Gliocchi sono tutti puntati sul Gra. Alle frasi del sindaco Alemanno che pochi mesi fa aveva candidamente annunciato: «Se mettono i caselli, vado e li sfascio», fa eco ora tutto il centrosinsitra, Pd in testa ceh da sempre si è schierata contro ogni ipotesi di istituire il pedaggio su quella che ormai è considerata un'arteria interna della Capitale. L'adesione quindi alla proposta di Enrico Gasbarra di una petizione popolare per evitare che milioni di cittadini debbano pagare l'odiosa «tassa», è stata altissima, dal vice presidente del Consiglio comunale del Pd, Mirko Coratti al capogruppo in Regione, Esterino Montino. Nel frattempo Alemanno, che pure si era rivolto ai parlamentari Pdl per evitare l'introduzione del balzello, ha tenuto una riunione con i deputati del Pdl. E portato, se non la calma, almeno un po' di chiarezza. «I romani che usano il raccordo per spostarsi da un quartiere all'altro non devono pagare nulla. Resta il problema dei pendolari che vengono dalla provincia a lavorare in città. Per questo motivo ho posto ai parlamentari del Pdl il problema di cancellare questa tariffazione da tutti i tratti autostradali di grande percorrenza in area urbana, tra cui il Gra. In subordine - spiega il sindaco - bisogna introdurre dei forti sconti per i pendolari».

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