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Sei divise infedeli nei guai per droga

Sequestro di droga

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Da Cuba, i trafficanti spedivano la droga nelle valigie e loro, tre poliziotti e altrettanti finanzieri, facevano in modo che il carico superasse i controlli senza problemi. È la pesante complicità di cui sono accusati i sei, alle dipendenze dei rispettivi reparti all'aeroporto di Fiumicino. Dall'altra notte sono finiti sotto i riflettori dei loro colleghi. Sono stati denunciati per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, sono stati messi sotto torchio per ore, subendo anche perquisizioni domiciliari. Era da oltre un mese che i poliziotti della Polaria avevano cominciato a fare brutti pensieri sui loro colleghi, ad avere cupi sospetti su quei tre poliziotti e tre finanzieri, tutti romani, in servizio allo scalo intercontinentale di Fiumicino. Si erano accorti che i loro controlli avevano maglie troppo larghe, che passavano con facilità carichi che invece avrebbero dovuto essere setacciati con maggiore cura.   Il personale di quei reparti ci tiene a fare un buon lavoro, e non vuole che lo sbandamento di pochi sporchi la reputazione di molti. E allora sono andati sino in fondo. I poliziotti hanno incollato la loro attenzione su una spedizione in particolare. Quella che, secondo loro, avrebbere dimostrato la fondatezza dei pesanti dubbi, oppure li avrebbe smentiti una volta per tutte. L'altro pomeriggio, alle 16, sapevano che da Cuba dovevano arrivare i corrieri sudamericani con due valigie al seguito cariche di droga. Le coincidenze c'erano: lo stupefacente sbarcava il giorno in cui qualcuno dei sei era in servizio. La merce arriva e le presunte divise infedeli si danno da fare. Ma scatta la trappola. Da ambienti giudiziari non si escludono l'adozione di provvedimenti più severi. Si vedrà nelle prossime ore.  

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