Municipi lontani e sconosciuti

Ridisegnare i confini dei Municipi capitolini, «restingendoli» da 19 a 15 è certamente una delle sfide più ardue contenute nella riforma di Roma Capitale. Una sfida da compiere nei prossimi sei mesi. I criteri, come più volte spiegato, saranno due: affinità territoriale e popolazione residente. Ma come applicarli? A vedere bene come sono distribuiti oggi i Municipi capitolini già presentano più di un problema. Il principale è senza dubbio quello della dislocazione delle sedi centrali rispetto all'ampiezza del territorio. Un disagio enorme per centinaia di migliaia di cittadini al quale molti Municipi (ma non tutti) hanno posto rimedio con l'apertura di sportelli decentrati. A sollevare il caso, una nostra lettrice, Maria. La signora, over 80 e con problemi al ginocchio, abita al Quadraro, piccolo quartiere affacciato sulla Tuscolana che appartiene al VI Municipio. «Per me andare alle sede centrale è una vera tortura, devo prendere diversi mezzi e non sempre ce la faccio - dice Maria - non capisco perché non posso andare alla sede del X Municipio che dista solo due fermate di metropolitana». Abbiamo verificato con il sito dell'Atac il percoso più veloce da effettuare con i mezzi pubblici. In effetti la signora per recarsi da casa sua a via di Torre Annunziata (sede del VI Municipio) deve percorrere a piedi 450 metri, prendere la metropolitana e, dopo 8 fermate, scendere a piazza Vittorio Emanuele. Da qui prendere un autobus per 12 fermate, scendere a quella più vicina alla sede del Municpio e percorrere altri 400 metri a piedi. La distanza percorsa è pari a 10,2 chilometri. Differentemente per andare alla sede del X Municipio, in piazza Cinecittà basterebbero quattro fermate della metro per una distanza totale di 2,7 chilometri. Ma c'è di peggio. Sempre con lo stesso metodo abbiamo calcolato ad esempio il percorso da intraprendere, sempre con mezzi pubblici, da via Cesare Saldini (Lunghezza) a viale Duilio Cambelotti dove ci sono gli uffici centrali dell'VIII Municipio. In questo caso il cittadino dovrà percorrere a piedi 750 metri, prendere l'autobus per 38 fermate, scendere alla fermata indicata e percorrere a piedi 150 metri. Salire su un altro autobus per tre fermate e percorrere a piedi altri 400 metri. La distanza percorsa è di ben 16,3 chilometri. E siamo solo all'andata. Non c'è da consolarsi nemmeno per i residenti del V Municipio. La sede infatti è praticamente alla fine di via Tiburtina, poco prima del cartello «Tivoli». E non tutti i quartieri sono collegati. Ad esempio, un residente di via Conti di Rieti pur distando soltanto 2,2 chilometri dalla sede del Municipio non ha altra scelta che andare con mezzo privato o a piedi: il percorso calcolato dal sito dell'Atac non dà opzioni con mezzi pubblici. Migliaia poi i casi in cui, come accade alla nostra lettrice, si abita a poca distanza dalla sede o da un ufficio decentrato del Municipio limitrofo ma non di appartenenza. È il caso del XV e del XVI. Quest'ultimo non ha, sostanzialmente, uffici decentrati e la sede centrale si trova in via Fabiola. Ad esempio, partendo da via dei Carafa (zona Pisana) occorre prendere un autobus per 15 fermate, scendere a Gregorio VII, salire su un altro autobus per sette fermate, scendere a S. Giovanni di Dio e percorrere 450 metri a piedi, per una distanza totale di 7,6 chilometri. Dalla stessa strada invece, via dei Carafa, dopo un percorso a piedi occorrerà prendere un autobus per 7 fermate e ritrovarsi a 200 metri dall'ufficio decentrato del XV Municipio in via Mazzacurati, per un totale di 3,2 chilometri. Si potrebbe dunque continuare all'infinito. Del resto i municipi capitolini amministrano territori talmente ampi da rendere inevitabili alcuni disagi. Molto però si può, e si dovrebbe fare, soprattutto in vista dell'accorpamento di quattro municipi. La bozza di lavoro indica l'unione del I con il XVII; il II con il III, il VI con il VII e l'XI con il XII. In questa grande riforma, dove si auspica vengano potenziate anche le funzioni e l'autonomia dei parlamentini locali, si dovrebbe pensare anche, o soprattutto, alla vicinanza «fisica» dei Municipi con i propri residenti. Primo punto fondamentale per dare senso e scopo al decentramento amministrativo.