La carica dei 31 sindaci contro il piano sanità
Sindacati, sindaci e Consigli comunali. Tutti si schierano in difesa degli ospedali impantanati sulla via della riconversione dal Piano sanitario 2010-2012. Martedì all'Angelucci di Subiaco, indicato dal Piano tra gli «ex presidi ospedalieri» da riconvertire in una struttura «monospecialistica diurna con Presidio territoriale di prossimità», si terrà alle 11 un'assemblea con i sindacati e i 31 sindaci della Valle dell'Aniene, per «formulare modifiche al piano sanitario da sottoporre al governo regionale». Stessa richiesta avanzata all'unanimità dal Consiglio comunale di Colleferro, che si è riunito in seduta straordinaria contro la chiusura del «Parodi Delfino», indicata dal Piano a seguito della nuova edificazione del nosocomio di Anagni. Anche a Subiaco domani si riunirà il Consiglio comunale, mentre il sindaco, Pierluigi Angelucci, ha chiesto un incontro alla presidente Polverini, che entro il 30 dovrà presentare al governo i decreti attuativi per il riequilibrio della rete ospedaliera. I Comuni dell'hinterland si aspettano anche un riequilibrio dei posti letto: le 3 Asl della provincia (Rm F, G ed H) attualmente hanno infatti 3918 letti a disposizione, a fronte di un milione e 319 mila residenti (con un indice di posti ogni mille abitanti sottodimensionato: da un minimo dello 0,85 della Rm F al massimo 2,7 della Rm H, mentre il livello standard indicato dal Piano è il 3,3). Le 5 Asl romane dispongono invece di 6994 letti per i 2 milioni e 790 abitanti, con un rapporto di posti per ogni mille residenti che va dal minimo del 2 nella Rm B al massimo del 9,5 nella Rm E. Per il nosocomio sublacense, distante non meno di 40 chilometri dagli altri ospedali dell'Asl Rm G (dove il rapporto di posti letto è già deficitario: 1,49 ogni mille abitanti) come Tivoli e Palestrina, si chiede almeno «la permanenza del pronto soccorso aperto 24 ore e tutte quelle attività strettamente connesse come il reparto di rianimazione», dice il sindaco Angelucci.