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Falsi disabili. La multa non basta

Roma, vigili urbani

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Ogni giorno i vigili urbani di Ostia scoprono almeno quattro persone che hanno falsificato il permesso invalidi. Da luglio a oggi gli agenti del XIII Gruppo, diretti dal comandante Angelo Moretti, hanno ritirato 310 contrassegni contraffatti. Alcuni scaduti, ma molti intestati a parenti deceduti o più semplicente taroccati a mano o al computer. Le denunce però non scattano. I furbetti del permesso disabili sono stati pizzicati soprattutto nei parcheggi dell'ospedale Grassi. Una battaglia che ormai va avanti da anni e che non accenna ad attenuarsi. «Sono controlli che facciamo da mesi - spiega il comandante Moretti - prima dell'estate in una settimana ne abbiamo trovati addirittura 130». Il sospetto è che neanche le multe riescano a scoraggiare i falsari delle autorizzazioni. «È un fenomeno costante, non escludo che dopo la contravvenzione e il ritiro del contrassegno, qualcuno poi ci riprovi - sospira Moretti - Noi d'altronde facciamo quanto ci compete. Non andiamo sul penale, applichiamo la sanzione prevista dalla delibera comunale: 100 euro e ritiro del certificato». La delibera è la numero 21 del 2007 e istituisce il «Regolamento relativo alle modalità di rilascio e utilizzo del contrassegno speciale di circolazione e sosta per le persone con disabilità». L'articolo 14 stabilisce la sanzione ridotta di 100 euro, «fermi restando comportamenti che riconducano a ipotesi di reato». Ipotesi di reato nel caso della contraffazione, come scoperto a Ostia, ci sono eccome. Può trattarsi, infatti, di falso in atto pubblico. Come spiega l'avvocato Maurizio Scuderi «in presenza di documenti contraffatti il pubblico ufficiale ha il dovere di trasmettere il verbale alla Procura che dovrà ravvisare se siamo o meno in presenza del reato di falso in atto pubblico». Il delegato capitolino alla Sicurezza, Giorgio Ciardi, ha assicurato che ha già attivato «l'ufficio Politiche per la sicurezza affinché valuti assieme all'Avvocatura del Comune se procedere d'ufficio e far scattare le denunce penali». L'assessore comunale alla Politiche sociali, Sveva Belviso, assicura che è già al lavoro per studiare «un inasprimento delle sanzioni amministrative, perché siamo in presenza di azioni illegali indice di grande inciviltà». Ma le norme contenute nel codice penale già ci sono e permettono di perseguire chi ha contraffatto documenti rilasciati dalla pubblica autorità. I cento euro di multa, altrimenti, da soli non bastano a scoraggiare i falsi invalidi.

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