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Taxi, fioccano i prezzi ritoccati

Roma, taxi in fila a via Veneto

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Ha dovuto pagare 90 euro. E invece la corsa in taxi dall'aeroporto di Fiumicino a via del Tritone sarebbe dovuta costare solo 40. Invece l'uomo d'affari sbarcato al «Da Vinci» con un volo dall'estero ne ha dovuti sborsare più del doppio. I furbi sono un pessimo biglietto da visita per Roma. Disonorano una categoria di gente perbene. Ma non sono solo un caso. Il giorno dopo il racconto di Alessandro Bertasi, cronista de Il Tempo, che ha subìto il rincaro per una corsa veloce - 10 euro in più dall'aeroporto di Ciampino a piazza Colonna - un altro taxi salatissimo. L'ultima segnalazione è arrivata ieri con una email. La stessa inviata all'Ufficio Tutela consumatori del Comune di Roma. Ma Luna B., architetto, ci chiede di tutelare la sua identità. «Certe persone non sono pecorelle» è la spiegazione. Ecco cosa dice. «Il 28 maggio scorso alle ore 20.10 un mio amico straniero, arrivato all'aeroporto di Fiumicino e schivata la folla di tassisti abusivi, è salito su una Mercedes bianca in coda nella corsia dei taxi ufficiali, recante sulla carrozzeria la scritta "Taxi" e, con al suo interno, il consueto regolamento». Il manager era solo e con un solo bagaglio. Costo per il viaggio dall'aeroporto sino a via del Tritone: 90 euro. Sentendosi chiedere una spiegazione il tassista si giustificava con una battuta: «tariffa notturna».   E allungava la ricevuta. «Cioè un foglio recante su un lato la pubblicità di un politico - spiega l'architetto Luna – e sull'altro la scritta "ricevuta taxi" senza alcun riferimento fiscale o altro estremo formale del titolare della licenza». Sullo stesso foglio, scritto di pugno dal tassista, c'è anche il numero della licenza del taxi: 1641; la data della corsa: 28.05.10; l'ora, le 21, e l'importo: 90 euro. Se è davvero così, l'uomo d'affari sbarcato al «Da Vinci» ha pagato più del doppio la sua corsa? La conferma è arrivata dall'Ufficio tutela consumatori del Comune, che qualche giorno fa ha risposto all'architetto Luna B. e ha ha girato l'esposto al Dipartimento Mobilità e Trasporti del Comune di Roma – Commissione di Garanzia. «In esecuzione dell'art. 6 legge 248/06 - si legge nella email inviata alla signora dalla dottoressa Patrizia Rosicarelli - le tariffe da applicarsi da e per gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino con partenza e destinazione all'interno delle Mura Aureliane, sono predeterminate ed omnicomprensive. Atteso che il tragitto percorso coincide con quello che, in base alla deliberazione comunale vigente al momento dell'accaduto, è soggetto alla tariffa fissa di 40 euro, bagaglio compreso, l'importo preteso risulta maggiorato di oltre il doppio di quanto dovuto dal cliente». Ma non finisce qui. Lo stesso giorno, il 28 maggio scorso, anche la madre dell'uomo d'affari ha subìto un rincaro. Ma è stata più fortunata. «La donna atterrata a Fiumicino un'ora prima del figlio e diretta allo stesso hotel a bordo di un altro taxi ha pagato solo 10 euro in più».

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