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Un viaggio di tre giorni, e non solo virtuale, quello intrapreso dalla Capitale per celebrare i 140 anni della Breccia di Porta Pia

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Trastoria e memoria, tra spettacoli e fuochi d'artificio, giochi di luci e convegni culturali, Roma pensa al suo passato e guarda al futuro. E lo fa non solo ricordando i caduti e i luoghi storici di quel percorso che portò alla caduta dello Stato Pontificio e alla nascita del nuovo Stato italiano, attraverso una sintesi di due fronti culturali, quello conservatore e cattolico da una parte e quello liberale e repubblicano dall'altro. Ma la «festa» di Roma si vive e si vede anche nelle strade, nelle piazze, nei palazzi storici che aprono e riaprono al pubblico, nelle chiese, nei monumenti illuminati ad hoc e negli spettacoli organizzati nei luoghi simbolo della capitale. Il tutto con solennità e sobrietà. La tre giorni di celebrazioni, iniziata ieri con un convegno storico-politico nel quale si sono confrontati Giuliano Amato, Giuliano Ferrara, Micol Forti, Vittorio Messori, Paolo Mieli, Aldo Alessandro Mola, Francesco Perfetti, Andrea Riccardi, Aldo Giovanni Ricci, Lucio Villari e Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, è stata dedicata dal sindaco Alemanno al tenente Romani, «figlio di Roma che ha mostrato grandi capacità e valore» deceduto venerdì in Afghanistan. Un minuto di silenzio per ricordare il soldato romano che, oggi come allora ha sacrificato la vita per difendere il valore della pace. Quella stessa pace e quegli stessi valori che ieri hanno fatto in modo che, a 140 anni di distanza, i Bersaglieri italiani e gli Zuavi pontifici si esibissero in 10 piazze «senza nutrire odio per gli antichi avversari che li contrastarono nella conquista dello Stato Pontificio» ha sottolineato il consigliere della Lista Civica Alemanno, Antonino Torre, già generale dei Granatieri. Ma non si può celebrare Roma senza la cultura e, a farla da padrona, sarà la mostra «L'Idea di Roma. Una città nella storia», al Vittoriano dal 21 settembre al 21 novembre: una grande mostra che racconta la storia della città attraverso oltre 250 opere tra dipinti, incisioni, documenti di archivio, sculture, fotografie, antichi codici. La mostra sarà inaugurata domani dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E sarà il primo atto, dopo la visita solenne in Campidoglio, che compirà da cittadino onorario di Roma Capitale.

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