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Qui l'integrazione c'è

Bambini a scuola

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Da quest'anno è stata invertita la tendenza. Alla scuola Di Donato, in via Bixio all'Esquilino, i bambini italiani iscritti alla prima elementare sono più degli immigrati. Le iniziative per favorire l'integrazione qui funzionano. Questa è una delle scuole multiculturali per eccellenza, dove fino all'anno scorso il numero degli stranieri era nettamente superiore a quello dei romani. Ora, invece, il rapporto si sta invertendo. Su 85 bambini divisi nelle quattro prime classi dell'elementare, gli italiani sono 53 e i «migranti» 32. Un dato eclatante se si pensa che fino all'anno scorso, su 270 alunni, il 74% era straniero (numeri lontani da quelli della Pisacane dove più del 90% sono immigrati). Le famiglie che portano qui i propri figli sono di tutte le nazionalità. Soprattutto cinesi, ma anche bengalesi, iraniani e filippini. La Di Donato si divide in materna, elementari e medie. Alla materna il rapporto italiani-immigrati è al 50%. Alle medie, invece, gli stranieri sono ancora in maggioranza. Per favorire l'integrazione, oltre al Comune e al I Municipio, è scesa in campo anche l'associazione dei genitori. Grazie a progetti come «Fratelli d'Italia e solidarietà», un mediatore culturale cinese tiene corsi d'italiano per bambini orientali. Mentre il «Polo intermundia» ha organizzato sette classi per i genitori stranieri che vogliono imparare l'italiano. Ci sono poi i laboratori dove i piccoli imparano a conoscere le altre culture. Leggono libri in doppia lingua, suonano musiche africane, asiatiche e, ovviamente, italiane. «Se i romani iniziano a tornare è stato grazie a un grosso lavoro per farci conoscere sul territorio assieme alle istituzioni e alle associazioni», spiega la coordinatrice degli insegnanti Miriam Iacomini. Le famiglie sono soddisfatte. Guido Musillo abita al Pigneto, ma ha scelto di portare i propri bambini qui: «Ho una figlia alla materna. Nella sua classe ci sono più stranieri. L'altra, invece, l'ho iscritta all'elementare, dove sono più italiani. Si trovano bene». L'associazione dei genitori si è schierata contro il tetto del 30% per gli immigrati deciso dal Ministero: «Qui non serve. Gli stranieri sono integrati». Farad Abbasnejad è iraniano ma vive in Italia da molti anni e ha la cittadinanza: «Questa è la scuola ideale per inserire i bambini stranieri nella società».

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