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Mille euro per la testa del bengalese

Un'auto dei carabinieri

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Un cinese armato di machete doveva tagliare la testa a un bengalese, colpevole di aver sfilato il lavoro di magazziniere a un connazionale, in uno dei tanti depositi in via dell'Omo, sulla Prenestina. C'è di più. A commissionare il delitto sarebbe stata la mafia cinese. Al giudice, Xia Leilei, 19 anni, in carcere per tentato omicidio, ha detto che a Roma sarebbe in atto una guerra contro i bengalesi, perché troppo presenti in settori che per i cinesi sono un affare da sempre. Per cui, se lo avesse decapitato avrebbe incassato mille euro di ricompensa, altrimenti i boss gli avrebbero spezzato entrambe le braccia. E il mandato omicida del killer stava per essere portato a termine se non fossero intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile del colonnello Mauro Conte.   È accaduto l'altra mattina alle 8.30 a una fermata del bus sulla Prenestina. Il sicario è con altri due cinesi. Questi ultimi afferrano il tizio cercando di tenerlo fermo il più possibile, mentre Xia Leilei, 19 anni, solleva la lama e mira al collo. Istintivamente il bengalese reagisce: alza il braccio per parare il colpo che affonda nel gomito. È a questo punto che i militari evitano il peggio. Si trova a passare di lì una gazzella del Radiomobile. I due carabinieri scendono di corsa cercando di bloccare il cinese. È il fuggi fuggi. Xia viene inseguito e bloccato in via della Vaccheria Gianni, con in mano ancora il machete insanguinato. Mentre gli altri due riescono a dileguarsi, facendo perdere le loro tracce. In caserma il cinese racconta il retroscena della decapitazione mancata.   Il suo amico lavorava in un deposito di via dell'Omo gestito da un altro cinese. Poi si è fatto vivo il bengalese: lui è stato assunto, l'altro licenziato. Vendetta. L'amico si sarebbe lamentato con la mafia cinese la quale avrebbe arruolato il diciannovenne. Xia è un tipo senza arte né parte, domiciliato a via Casilina, nullafacente. Forse è un sicario. Ma la sua storia è tutta da verificare. Il bengalese è stato ricoverato all'ospedale Pertini.  

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