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Asl che vai costi che trovi

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Il tesserino dei dipendenti pubblici

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Per il bilancio della sanità del Lazio i cittadini non sono tutti uguali. Alla Regione, infatti, gli utenti costano in misura diversa a seconda del territorio di residenza. Un esempio? A Rieti il rapporto tra numero di abitanti (153.258) e finanziamento annuo alla Asl locale (161 milioni) è 1.050,52 euro. Tradotto, ogni cittadino costa alla sanità più di mille euro l'anno. Una cifra che stride se raffrontata, sempre per fare un esempio, con le Asl più «virtuose», la RmD e la RmE, dove ciascun utente costa rispettivamente 374,47 e 479,21 euro. Il motivo? Il personale. Sempre restando all'esempio di prima, a Rieti il personale impiegato dalla Asl è di 1.796 unità. Ciascun addetto ha un bacino di utenza di 85 cittadini. La Asl più popolosa (697.580 abitanti), la RmB, ha 2.846 lavoratori per un rapporto di uno a 245. Lì ogni assistito costa alla Regione 548,75 euro l'anno. La metà rispetto a Rieti. A Viterbo situazione quasi simile: ogni cittadino costa al Servizio sanitario regionale 869,29 euro l'anno e il rapporto personale/bacino d'utenza è 1 a 105, il secondo più basso dopo Rieti. A Latina ogni paziente costa 620,37 euro, a Frosinone 727. Anche per quanto riguarda la retribuzione media ci sono delle discrepanze. La Asl dove si guadagna di più è la RmE (ogni dipendente è pagato in media 58.523 euro lordi l'anno), ma il costo medio di ogni paziente, come detto, è il secondo più basso del Lazio. Il costo del personale, come dimostra la tabella, varia a seconda dell'azienda. E se da un lato la differenza di budget stanziato per l'acquisto di farmaci, beni e servizi è comprensibilmente variabile, la differenza di retribuzione a seconda delle Asl si spiega solo con la presenza di personale dirigente. «In alcune Aziende sanitarie locali c'è un rapporto del tutto sproporzionato tra i dirigenti e il personale di comparto - spiega Claudio Tulli, segretario generale provinciale Uil Fpl - Gli organici delle Asl vanno razionalizzati, soprattutto alla luce delle liste d'attesa. L'investimento va mirato a favore del personale di comparto, quello di supporto al malato. I costi medi di retribuzione annua più elevati si trovano in quelle Asl dove abbondano i dirigenti. In alcuni casi la loro presenza è giustificata, ma in altre Asl crea dei costi che potrebbero essere tranquillamente abbattuti». Un altro problema è quello delle consulenze.   «Suggeriamo alla Regione - dice ancora Tulli - di tagliare i capitoli di bilancio riguardanti i beni e i servizi, dove oggi sono inseriti anche i consulenti. Così come andrebbero tagliate quelle unità operative create dalla politica per assegnare poltrone a dirigenti amici».  

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