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L'Anas tira dritto sul Gra Sì ai pedaggi elettronici

Il Grande Raccordo Anulare di Roma

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Arrivano i video-pedaggi sul Grande raccordo anulare. E si scatena la bufera. Le amministrazioni locali fanno fronte comune. Campidoglio, Provincia e Regione si uniscono nella battaglia: «Fermatevi». A scatenare la tempesta è l'Anas che annuncia il bando di gara (sarà pubblicato oggi) per l'installazione di quella che in gergo si chiama «esazione dinamica senza barriere». Una specie di telepass che costringerà chiunque a pagare i pedaggi senza doversi fermare ai caselli. Il bando riguarda ogni autostrada e raccordo autostradale in gestione diretta. Quindi anche il Gra. Il bando ammonta a 150 milioni di euro e l'appalto durerà 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto. Quindi bisognerà ancora aspettare due anni prima che il progetto diventi realtà. Si tratterebbe di un occhio elettronico in grado di registrare il passaggio di ogni mezzo. Una volta aggiudicato l'appalto si dovrà decidere come esigere il pagamento: tramite telepass, internet, telefonia mobile, o bollette inviate direttamente a casa. Il nuovo sistema di pagamento, oltre che sul Raccordo, dovrebbe coinvolgere anche la Roma-Fiumicino.   Il pagamento però non riguarderebbe chi si muove all'interno alla città, ma solo chi arriva o si dirige verso l'autostrada. La mossa dell'Anas si inserisce in uno scontro con i pendolari e le istituzioni locali che ha già visto due round finiti con le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno bloccato gli aumenti dei pedaggi che erano scattati durante l'estate. Le associazioni dei consumatori hanno chiesto il rimborso per chi ha pagato di più nel mese in cui i rincari sono restati in vigore. Il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, ha già fatto sapere che gli eventuali rimborsi saranno corrisposti solo quando «la giustizia amministrativa si pronuncerà in via definitiva in merito al decreto» che autorizza gli aumenti. Secondo i consumatori il gestore della rete stradale italiana andrà incontro a una nuova bocciatura. Federconsumatori e Adusbef dicono di «non comprendere minimamente perché l'Anas continui a ricercare oboli e pedaggi per servizi che come è stato certificato dal Tar e poi dal Consiglio di Stato, non sono dati ai cittadini e quindi, in quanto tali, non tariffabili». Il sindaco Alemanno già a luglio era stato esplicito nell'esprimere il suo pensiero: «Se mettono i pedaggi sul Gra prendo la macchina e sfascio tutto». Ieri è tornato sull'argomento: «Ribadiamo la nostra contrarietà. Credo che sia molto più utile rinegoziare il contratto di servizio con la società Autostrade che non andare a gravare sui pendolari attraverso i pedaggi». Al fianco del sindaco si è schierato il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Il Governo fermi questa folle idea. Berlusconi e Tremonti, invece di aumentare le tasse alle persone normali senza dare nulla in cambio, blocchino l'Anas. Il Gra per velocità e media traffico è una grande strada di scorrimento cittadina e quindi non deve diventare a pagamento». A non andare giù ai pendolari è proprio il fatto che sarebbero costretti a pagare per percorrere una strada dove le lunghe file sono la routine. Per percorrere anche pochi chilometri dei 68 complessivi, infatti a volte ci vuole anche più di un'ora. L'ultimo studio parla di 227 ore all'anno perse dai romani imbottigliati dal traffico. E il Raccordo riveste una larga fetta di questa stima. Ad unire il fronte comune contro l'introduzione del nuovo pedaggio c'ha pensato la governatrice Polverini: «Insieme ad Alemanno e Zingaretti sicuramente metteremo in campo tutte le azioni per evitare che accada».

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