Ex colonia ancora patria degli abusivi
L'edificio senza pace. L'imponente struttura dell'ex colonia Vittorio Emanuele III, situata sul lungomare di Ostia a pochi passi dal pontile, continua ad essere «colonizzata» da immigrati irregolari che, abusivamente, ne occupano una vasta ala. A dividersi il grande palazzone che guarda il mare ci sono il Teatro del Lido, la biblioteca comunale Elsa Morante, un ostello, una sede distaccata del Centro di igiene mentale, la Caritas, la Comunità di S. Egidio, un centro anziani, l'Istituto della Cultura Islamica e il condominio semiabusivo. L'ingresso di quest'ultimo è sul lungomare. Varcato il cancello in ferro, sulla sinistra si trovano le cassette della posta che riportano nomi e cognomi dei «residenti». L'area che confina con gli spazi esterni della biblioteca comunale è stata adibita a magazzino-autorimessa. Materassi, frigoriferi e calcinacci si alternano a vetture e tubi di ferro. Ci sono panni stesi alle finestre e nei cortili, molte le parabole sui balconi. L'ultimo sgombero risale allo scorso maggio. Una chiesetta, occupata per circa sei mesi dal «Collettivo Officina», grazie ad un intervento delle forze dell'ordine è stata riconsegnata al Vicariato. Da allora gli interventi di bonifica sono cessati e la situazione resta problematica. Regina del complesso è la sporcizia. Un senegalese si lamenta: «Viviamo in uno stato di criticità permanente. Sono qui da pochi mesi ma già non ce la faccio più. Purtroppo, oltre che dai «regolari», la palazzina è utilizzata come dormitorio da moltissimi extracomunitari senza permesso di soggiorno. Oltre ad esserci un soprannumero di domiciliati, quelli di passaggio non si curano di lasciare pulito o di non rovinare. Ma non ce la sentiamo di non accogliere qualcuno in difficoltà. La situazione, però, è insostenibile».