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Una prima elementare senza neanche un italiano

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Èla prima B della scuola elementare dell'istituto comprensivo «Laparelli» di Tor Pignattara. L'istituto è nato quest'anno dall'accorpamento della media «Pavoni» e della elementare «Pisacane», che già negli ultimi anni è stata al centro delle polemiche per l'elevata concentrazione di studenti immigrati (oltre l'80%) e la proposta, poi ritirata, di cambiare nome all'istituto con quello di un pedagogo giapponese. Nonostante il tetto del 30% di alunni stranieri in ogni classe fissato dalla circolare del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, nelle prime due nuove prime classi elementari dell'istituto si sfiora il 100% di immigrati. Per questo la scuola aveva ottenuto una deroga alla circolare. Su 39 nuovi alunni iscritti alla elementare, solo tre sono italiani. E in una delle due classi i 19 bimbi sono tutti stranieri, in maggioranza bengalesi e cinesi. «L'unico italiano iscritto ha chiesto il nullaosta - ha detto la preside Flora Longhi - Ma contiamo di invertire il trend e siamo fiduciosi: ci sono stranieri che si trasferiscono per tornare nei propri paesi d'origine, anche se altri arrivano dal nord-Italia». E se gli stranieri abbondano, i presidi scarseggiano: quasi un centinaio di istituti fra Roma e provincia, segnala l'Associazione nazionale presidi, si ritroveranno con uan sorta di «reggente».

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