Ai Castelli Romani la sanità va in tilt
Questii problemi che portano alla crisi dei pronto soccorso della Asl Roma H: Frascati, Albano, Velletri e Anzio. Problemi cui seguono inevitabili conseguenze: allungamento delle liste di attesa, sovraffollamento dei pronto soccorso e, ovviamente, l'ira degli utenti. I cittadini sono esasperati e, come loro, gli operatori della sanità. Quello che chiedono a gran voce è «un aumento degli infermieri e più posti letto». Il nuovo piano di rete ospedaliera proposto dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini e così il Patto per la Salute 2010-2012 prevedono quattro posti letto per mille abitanti ai Castelli Romani e sul litorale romano, quindi ad Anzio, Nettuno, Pomezia e Ardea. Pare invece ce ne siano appena 2,7. Spesso i pazienti per cui è necessario il ricovero sono costretti e stazionare per giorni nei corridoi dei pronto soccorso in attesa del posto letto. «Un codice verde può attendere anche cinque ore prima di essere visitato da un medico», sottolinea il primario di Anzio Dario Martines. Se già i punti di emergenza del territorio erano in crisi ai Castelli Romani, una criticità maggiore è arrivata dopo la chiusura dei pronto soccorso di Marino e Genzano i cui utenti sono ora costretti a rivolgersi alle strutture di Albano, Frascati e Velletri. A quella chiusura non è però corrisposto un trasferimento del personale infermieristico, rimasto numericamente invariato, come hanno infatti sottolineato diversi primari. Al pronto soccorso di Anzio si registrano 110 accessi quotidiani, raddoppiati durante la stagione estiva: «Da 110, 115 prestazioni al giorno di inverno passiamo a 150, 160 a luglio per poi arrivare a 220-230 ad agosto». Nonostante questi dati sia d'estate che d'inverno lavorano tre medici di giorno e due la notte, quattro o cinque infermieri di giorno e tre o quattro la sera. E il blocco del turn over non fa pensare a nulla di miglio per il futuro. «Alla carenza dei posti letto, alla mancanza di personale, all'impossibilità di assumere personale – spiega il primario del pronto soccorso di Albano Vittorio Nicoli - c'è da dire che i pazienti si rivolgono al pronto soccorso per qualsiasi banalità. Ciò allunga i tempi di attesa di chi il pronto soccorso lo utilizza per motivi molto più seri».