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Perseguita per mesi la ex e cerca di gettarla sotto un bus

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Omeglio, non sopportava di tornare in strada, ancora una volta. E così, un tunisino di 39 anni, nato e cresciuto in Francia ma da anni residente a Ostia, ha cominciato a tormentare la donna con la quale aveva convissuto fino a giugno scorso e che, sfinita dal suo temperamento irruento, lo aveva lasciato e «sfrattato». Da allora telefonate continue, appostamenti sotto casa, minacce e perfino il tentativo di spingerla sotto un autobus. Tre le denunce presentate in due mesi dalla donna, una 53enne romana collaboratrice domestica: l'ultima ieri quando i carabinieri chiamati dalla signora, hanno arrestato lo stalker. Intervenuti con una pattuglia sotto al cancello della 53enne, in via Pedretti, i militari hanno sorpreso il tunisino ancora attaccato al citofono. Pochi minuti prima di presentarsi sotto l'appartamento dell'ex, l'uomo - già conosciuto alle forze dell'ordine – l'aveva chiamata sul cellulare minacciandola di morte se non gli avesse aperto la porta. Lei, però, arrivata sotto casa e notato il suo "incubo" davanti al cancello, si è nascosta dietro un cespuglio per chiamare il 112. Alla vista dei carabinieri il tunisino ha letteralmente dato di testa: ubriaco e fuori di sé, ha iniziato a gridare continuando a premere il dito sul citofono della donna. Portato a Regina Coeli dovrà rispondere di stalking. Stessa sorte per un 21enne di Frascati che da mesi tormentava una ragazza della quale si era invaghito e che, nonostante un precedente divieto di avvicinamento alla sua casa, continuava a seguire, a telefonare fino a minacciare il padre e il fidanzato. Anche per la giovane, ieri, l'epilogo di un incubo dopo due denunce e la conferma del provvedimento degli arresti domiciliari per il 21enne «innamorato pazzo». È di pochi giorni fa la notizia di un'altra donna salvata dai carabinieri, chiusa in casa e picchiata dal suo ex fidanzato accecato dalla gelosia. «Il reato di stalking è sempre più diffuso – spiega il capitano dei carabinieri di Ostia Sebastiano Arena - Sono molte le denunce presentate da donne costrette a subire violenze psicologiche e fisiche da uomini che non sopportano la fine di una storia o più semplicemente un rifiuto: tutto questo anche grazie alla nuova legge che consente alle vittime di rivolgersi alle forze di polizia con maggiore fiducia».

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