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Falciati in moto sul Raccordo

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L'incidente sul Grande Raccordo Anulare

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{{IMG_SX}}Un'auto pirata lascia un morto e un ferito a terra nel caos del Raccordo anulare, alle 9.30 del mattino, all'altezza dello svincolo per Magliana-Ponte Galeria. Due persone su un maxiscooter di 48 e 50 anni falciate da un automobilista fuggito senza soccorrere le vittime. Scappato con la paura che qualcuno sia riuscito a segnare il numero di targa e magari a vederlo in volto. Sulla carreggiata interna del Gra, al km 63.200, in direzione Roma est, i due corpi. Il passeggero, M.M., 50 anni, morto sul colpo. Era faccia a terra. Il volto poggiato sul lato destro, senza il casco saltato di dosso col violento impatto, e una macchia di sangue sgorgata dalla ferita profonda al cranio. Il conducente, Armando B., di 48, qualche metro più in là. I pantaloni strappati all'altezza del ginocchio ma la testa ancora intera, salvata dal casco integrale rimasto allacciato. Se l'è cavata con qualche escoriazione, medicato all'ospedale San Camillo dov'è stato trasportato dall'ambulanza del 118. Il tratto stradale è stato chiuso per tre ore durante le quali gli esperti della polizia stradale hanno cercato di rilevare gli eventuali segni lasciati dall'auto pirata nello scontro con la moto. E soprattutto hanno passato al setaccio quella porzione d'asfalto a caccia di qualche frammento di cristallo, faro, vernice o altro che possano condurre alla vettura pirata. Al momento solo una persona si sarebbe fatta avanti coi poliziotti della Stradale. È un potenziale testimone, uno degli automobilisti che ieri mattina era in quella selva di auto. Ha riferito di aver visto una vettura di colore rosso fuggire dopo l'incidente. Ma non è stato in grado di fornire una descrizione dell'auto, il modello, la marca. Ha notato solo il colore rosso. Per gli investigatori è un principio, il bandolo di una matassa difficile da dipanare. In quell'area del Raccordo non ci sarebbero telecamere, nemmeno quelle di sicurezza montate sulle strutture metalliche a ponte che sovrastano le carreggiate del Gra. Le rivelazioni decisive si attendono dall'unico superstite dell'incidente. Armando B. è il sopravvissuto di questa tragedia. Probabilmente ha visto come sono andate le cose, ricorda la vettura che ha urtato il Tmax sul quale viaggiava assieme al suo amico morto sul colpo. E l'unico che ai poliziotti può dire quello che serve per arrivare al pirata. Fino a ieri sera di lui non si sono avute notizie. In altri incidenti, avvenuti anche ultimamente, il conducente fuggito dopo lo scontro mortale qualche ora più tardi si è presentato spontaneamente alla caserma più vicina e si è costituito togliendosi dalla coscienza il peso insopportabile delle vite spezzate. È capitato col pilota dell'AirOne, già ai comandi di un caccia della Marina militare volato in Afghanistan. La notte del 27 luglio scorso Alessandro Betta, 41 anni, era su uno scooter Honda Sh con Giorgia Ballatore, di 27. Viaggiavano in direzione del mare. La ruota anteriore ha urtato la barriera di cemento che separa la due carreggiate. Sono caduti a terra e un'auto è passata sopra i loro corpi. Nel pomeriggio, dai carabinieri di Fiumicino si è costituito il conducente della macchina pirata, un romano di 29 anni. Dopo la tragedia, il ragazzo sconvolto si era fermato poco più avanti. Preso dal panico, era sceso e aveva pulito il muso della vettura sporco di sangue. Ma non ce l'ha fatta a reggere sino alla fine. Chissà che farà il pirata del Gra.

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