Carte scoperte sugli autovelox
Il Tar accoglie il ricorso del Codici sugli autovelox a Fiumicino. La sentenza, emessa il 2 settembre scorso, obbligherà ora il Comune a permettere all'associazione che difende i diritti dei consumatori l'accesso ai documenti relativi agli impianti posizionati sul territorio e finora negato. Le poche righe del Tribunale amministrativo regionale del Lazio rischiano però di rappresentare per l'amministrazione tirrenica ben più di una semplice bacchettata, ma un pericoloso precedente per le altre cause portate avanti dai cittadini multati dai fotorilevatori. La richiesta del Codici era stata presentata il 20 gennaio ma, scaduti i 30 giorni entro i quali il Comune avrebbe dovuto rendere pubblici gli atti, l'ente aveva presentato prima una diffida, poi si era rivolta al Tar. «Il silenzio diniego formatosi sull'istanza di accesso si appalesa illegittimo – specifica la sentenza - non ricorrendo, tenuto anche conto della mancata costituzione del Comune di Fiumicino (condannato anche a rifondere all'associazione le spese del giudizio per mille euro, ndr), di elementi sufficienti a supportare l'opposto diniego». «Siamo molto soddisfatti – commenta Ivan Giacomelli, segretario nazionale del Codici – Ora ci sono le basi per un'azione collettiva». Il Tar tra l'altro non si limita a dar ragione al Codici, ma sottolinea come «a conferma della concretezza della richiesta di accesso, si possa evidenziare come l'associazione ricorrente abbia formalizzato domanda di accesso in seguito a numerose segnalazioni di automobilisti relative a multe irrogate per il superamento minimo (unchilometro all'ora) del limite di velocità, in zone in cui il posizionamento della segnaletica stradale non risulta facilmente visibile, e pertanto di dubbia legittimità». Perplessità del tribunale condivise anche dai gruppi di automobilisti multati in via Aurelia e via De Bernardi che intanto attendono notizie sugli esposti presentati alla magistratura.