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Nel Lazio nasce la fronda dei piccoli comuni

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Controgli effetti «della circolare attuativa della manovra finanziaria triennale del Governo», l'associazione ambientalista lancia un appello a insegnanti, genitori e dirigenti scolastici delle strutture soggette a «chiusure e tagli raccogliendo segna A nove giorni dalla ripresa delle lezioni, infatti, ancora non è chiaro il quadro del numero di classi e scuole nelle quali si tornerà a sentire il rintocco della campanella, almeno per «quegli oltre 600 complessi che hanno meno di 50 studenti e che spesso sono proprio nei piccoli Comuni». I tagli imposti dalla manovra comportano «una diminuzione di organico del 3% che dovrebbe avvenire peraltro in un contesto che vede un aumento di duemila alunni (+0,29%). È prevista - quantifica Legambiente - in particolare una diminuzione dei docenti da 59.187 a 57.357, mentre gli studenti saliranno da 630.351 a 632.195, con i tagli maggiori che riguarderanno le superiori, con 1.069 docenti in meno (da 19.929 a 18.860). A seguire la scuola primaria, per cui è prevista una diminuzione pari a 590 unità (da 20.266 a 19.676), quindi la scuola media con meno 212 unità (da 12.441 a 12.229)». Ed è proprio nella scuola media che si rischiano tagli nella provincia romana a Roviano, Riofreddo e Sambuci. Altri «plessi sottodimensionati rischiano in Provincia di Rieti, nel Comune di Cottanello e a Canneto nel Comune di Fara Sabina, con altre riduzioni anche a Poggio Fidoni e Calcata nel Viterbese».

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