L'orata abusiva alle suore
Ilpesce abusivo trattato come i patrimoni della mafia ottenuti col riciclaggio del denaro sporco. Il «bene» va agli altri: per mangiare o per dare alloggio a iniziative culturali e d'impresa sociale. È successo l'altro ieri pomeriggio quando 150 chili di prodotto ittico sono stati sequestrati sulla banchina di via Torre Clementina, a Fiumicino, dalla Squadra nautica coordinata da Antonio Moschita. Alla vista degli agenti, gli irregolari hanno mollato ventinove cassette di pesce e si sono dati alla fuga. Per verificare la freschezza del prodotto, i poliziotti hanno chiamato la Asl Rm D che ha inviato sul posto un suo veterinario. Alla fine delle analisi, il pescato di ventisei cassette è stato dichiarato commestibile ed è stato dato in beneficienza e tre istituti religiosi gestiti dalla suore della città portuale. Mentre le altre tre sono state consegnate al Centro Habitat Mediterraneo della Lipu di Ostia. Dall'inizio dell'anno, sono due le tonnellate di pesce irregolare sequestrate dalla polizia. La maggior parte è finita in mense per poveri gestite da associazioni laiche o da religiosi. Gli irregolari della pesca sono soprattutto italiani. Sono privi del patentino di abilitazione all'attività, non pagano le tasse e spesso non dispongono di veri e propri pescherecci ma si avventurano in mare con imbarcazioni più piccole e meno attrezzate. Quello che hanno tirato su con le reti lo vendono sulla banchina di Torre Clementina - storica via che costeggia il canale e termina davanti al mare - e non da bordo della barca o ai banchi del mercato locale, come invece fanno i pescatori professionisti. Quando vengono sorpresi, gli abusivi abbandonano il pescato per non rischiare. La loro fortuna si chiama «intermediario». Una figura che si frappone tra il pescatore e l'attività commerciale (come il ristorante) che poi vende il prodotto cucinato. Irregolare e intermediario rappresentano un affare l'uno per l'altro. Il primo vende in blocco, senza rimanenze, il secondo guadagna sul prezzo: il pescato al nero lo paga minimo il 30 per cento in meno del normale. Oltre alla vendita abusiva, la Squadra nautica si è occupata anche di tutelare l'ambiente marino, a difesa della biodiversità dell'area del litorale e in particolare delle Secche di Tor Paterno. Nell'ultimo mese, proprio all'interno dell'area protetta delle Secche, è stato sequestrato un peschereccio che stava praticando la pesca a strascico.