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L'area metropolitana non serve a nessuno

Mauro Cutrufo

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«La Quarta Capitale». Si chiama così il primo libro di Mauro Cutrufo, senatore, vicesindaco, promotore e autore dei primi atti costitutivi della Riforma di Roma Capitale. Onorevole Cutrufo, il riconoscimento di poteri e funzioni a Roma è stato millantato per anni da tutte le forze politiche ma soltanto adesso le parole si trasformano in fatti. Un ritardo di 140 anni. Perché? «Sono convinto che l'unicità di Roma sia stata troppo spesso ignorata dal legislatore, anche a causa di falsi storici costruiti contro la città che hanno fornito un substrato culturale per giustificare a livello politico la mancanza di una disciplina giuridica speciale per la Capitale».   Si riferisce alla "Roma ladrona" di Bossi? «Anche. Ma non solo. Spesso sento dire che Parigi, piuttosto che Mosca, sono le città più grandi d'Europa. E se domando dove e cosa sono le banlieu, la maggior parte risponde che sono le periferie di Parigi. Le posso garantire che le banlieu dove scoppiò la rivolta qualche anno fa distano dalla Capitale francese come Roma da Latina. In realtà Parigi, o meglio, la Ville de Paris è 12 volte più piccola di Roma. La Capitale è il comune più grande d'Europa, seconda solo a Londra. Una realtà territoriale ancora sorprendentemente sconosciuta, anche ai media». Eppure il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti insiste sulla costituzione dell'area metropolitana, allargando i confini di Roma. «Quello che non si capisce, o non si vuole capire, è che a Roma non manca il territorio che, vorrei ricordare ha un'estensione di 130 mila ettari. Allargare i confini porterebbe il Campidoglio, ad esempio, a tre chilometri da Latina, e poco più da Viterbo. Francamente il problema di Roma non è il territorio ma la sua amministrazione che necessita di autonomia. E poi, qualcuno ha mai chiesto ai sindaci di questi comuni che cosa ne pensano?». Però c'è il problema del pendolarismo di migliaia di persone. «Anche questi dati andranno poi verificati. In tanti, infatti, hanno la doppia residenza. Figurano a livello fiscale fuori Roma ma di fatto vivono nella Capitale. Ogni giorno Roma ospita 800 mila persone, di queste circa 240 mila sono pendolari. Ma ripeto, Roma è dodici volte più grande di Parigi, nel suo territorio potrebbero entrarci New York, Il Cairo, Barcellona e Buenos Aires. A cosa ci serve altro territorio? Il punto piuttosto è un altro. Parigi è amministrata da 173 consiglieri e 32 "vicesindaci", cioè assessori. A Roma, invece, mantenere gli attuali 60 consiglieri e non ridurli a 48, crea polemiche e scandali». Veniamo alla riforma. Il primo decreto attuativo, quello che stabilisce tra l'altro il numero dei consiglieri è arrivato al capolinea. Poi si inizierà a lavorare sullo statuto e soprattutto sul taglio dei Municipi da 19 a 15. «La riduzione dei Municipi, è bene ribadire, è stata inserita dalla legge e votata all'unanimità anche dal Consiglio comunale. Anzi il governo aveva indicato in 12 il numero massimo delle ex circoscrizioni. Ora si è trovato un accordo di massima su 15. Prematuro e del tutto inutile fare oggi una mappa sui nuovi confini municipali. Questa è materia che va affrontata nelle apposite commissioni e in assemblea capitolina, sentiti i presidenti dei Municipi».   Infuria però la polemica sul paventato accorpamento dei Municipi XII e XIII, vale a dire Eur e Ostia. «Una follia. Ne nascerebbe un Municipio con oltre 400 mila abitanti. Credo, e auspico, che i criteri per la nuova definizione dei Municipi puntino sulle affinità territoriali, tenendo ben presente il dato demografico».  

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