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Falsi dentisti, veri evasori

Dentista

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Eleganti sale d'attesa, comportamenti affabili e professionali, macchinari nuovi di zecca. Quei tre studi dentistici, tutti in zone «bene» della Capitale e con clienti danarosi, erano davvero al di sopra di ogni sospetto. Anche le fatture, apparentemente, erano regolari. Apparentemente, perché in realtà facevano riferimento a posizioni fiscali inesistenti e quindi l'evasione era totale. Loro, poi, i tre denunciati per esercizio abusivo della professione (punito con un massimo di sei mesi di reclusione), non erano che semplici odontotecnici e non avrebbero mai dovuto mettere «le mani in bocca» a nessuno. Invece uno è stato colto sul fatto, e bloccato, mentre stava addirittura preparando un paziente per un impianto. A scoprire l'attività illecita sono state le «fiamme gialle» del comando provinciale di Roma coordinate dal tenente Luca Gelarmino e dirette dal colonnello Massimiliano Mora, che si sono finti nuovi clienti per non allarmare le loro «prede».   I primi due, M.G., 55 anni, e C.G., di 53, «operavano» in zona Salario-Parioli. L'altro, il cinquantasettenne L.G., all'Aurelio. Negli studi videosorvegliati (quelli al Salario e ai Parioli sono stati posti sotto sequestro, il terzo solo parzialmente perché ci lavoravano anche veri dentisti) facevano bella mostra titoli accademici e diplomi mai conseguiti e attestati di corsi di specializzazione mai frequentati. L'attività illecita del terzetto andava avanti da almeno sei anni e ognuno di loro aveva una media di 3-400 persone in cura. Da accertare ancora l'entità dell'evasione fiscale. Considerando, però, il valore delle apparecchiature trovate (che superava il milione di euro), le somme sottratte all'erario dovrebbero essere ingenti. Il sistema era lo stesso per tutti: i denunciati emettevano fatture a nome di una società «filtro» che risultava esistente ma lo facevano con una partita Iva inesistente. In questo modo evitavano eventuali controlli. «Siete stati più bravi di noi, complimenti», il commento di uno dei denunciati. Terrorizzati, invece, i numerosi clienti del terzetto. Dopo aver appreso di esser stati curati da tecnici odontoiatrici si sono precipitati a verificare il lavoro eseguito. Questa volta da un dentista vero. O almeno si spera.

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